L’incontro tra i rispettivi ministri degli Esteri di Italia e Marocco è stato considerato un successo da entrambe le parti. Almeno stando alle dichiarazioni successive al vertice tenuto, nella giornata di mercoledì, a Roma tra il titolare della diplomazia italiana, Antonio Tajani, e l’omologo marocchino Nasser Bourita. I rapporti tra i due Paesi vengono considerati essenziali e abbracciano collaborazioni su più fronti. Per Roma, portare avanti un partenariato con il Marocco vuol dire implementare la propria strategia relativa al Mediterraneo allargato. Elemento quest’ultimo molto caro all’attuale maggioranza.

Da parte di Rabat, a tenere maggiormente banco è la questione relativa al Sahara Occidentale. In tal senso, l’Italia ha valutato come “seri e credibili” gli sforzi marocchini relativi al piano sull’autonomia della regione. Elemento apprezzato dalla diplomazia del regno nordafricano.

L’incontro tra Tajani e Bourita

Il vertice tra i due ministri degli Esteri era molto atteso. Roma e Rabat hanno interessi comuni su molti fronti. In primo luogo, entrambi i Paesi premono per una stabilizzazione del quadro nordafricano. La perdurante situazione di stallo in Libia ad esempio, viene vista come fonte di tensione lungo la sponda meridionale del Mediterraneo. Il Marocco nel 2015 ha ospitato il vertice che ha portato gli accordi di Skhirat, gli stessi cioè che attualmente regolano i processi costituzionali libici, e di recente si è attivato per ulteriori mediazioni tra le parti.

A Skhirat, così come in altre occasioni, l’Italia ha espresso il proprio sostegno alle varie iniziative di Rabat. Oltre alla Libia, i dossier seguiti in comune riguardano l’economia, con uno sguardo particolare sulla transizione energetica. Un settore nel quale Rabat appare tra i più attivi nell’area mediorientale.

I buoni rapporti tra le parti sono stati sugellati il primo novembre del 2019 con la firma a Rabat della Dichiarazione Congiunta, primo passo verso la stipula del partenariato strategico. Mercoledì, Tajani e Bourita hanno messo le proprie firme su un altro documento che va proprio verso questa direzione. Si tratta del Piano d’azione per l’attuazione del partenariato strategico, un accordo grazie al quale è possibile stabilire nuovi progressi nei rapporti economici, politici e culturali tra Italia e Marocco. Il legame, secondo sia la diplomazia italiana che marocchina, appare adesso sempre più importante e abbraccia vari aspetti dei rapporti tra Roma e Rabat.

La questione relativa al Sahara

Il dossier più importante per la politica estera marocchina, riguarda comunque sempre quello legato al Sahara. La regione cioè rivendicata e in gran parte controllata da Rabat e compresa dalle Nazioni Unite nella lista dei “territori non autonomi“. Qui da quasi mezzo secolo va avanti un conflitto tra il Marocco e il Fronte del Polisario, il gruppo cioè con base nella città algerina di Tindouf che rivendica invece l’indipendenza da Rabat e la sovranità sulla regione. Dopo il cessate il fuoco del 1991, mediato dall’Onu, non si è mai giunti al referendum auspicato dal Palazzo di Vetro per determinare lo status dell’area.

Per questo nel 2007 il Marocco ha avviato una propria iniziativa, presentando la cosiddetta “proposta sull’autonomia”. Il documento prevede una forte autonomia da accordare alle future istituzioni del Sahara, in cambio però del riconoscimento della sovranità di Rabat. Negli ultimi anni la proposta ha riscosso importanti consensi politici, anche in ambito europeo. Di recente, sia Spagna che Germania hanno dichiarato il proprio benestare alla proposta. Gli Usa nel 2020 invece, su iniziativa dell’ex presidente Donald Trump, hanno riconosciuto la sovranità marocchina.

L’Italia in nord Africa ha ottimi rapporti sia con l’Algeria, vicina al Polisario, che con il Marocco. Roma deve quindi trovare una posizione in grado di evitare malintesi con una delle due parti. Ad ogni modo, così come reso noto da fonti della Farnesina, Tajani ha valutato positivamente la proposta marocchina sull’autonomia.

“Con riferimento all’iniziativa per l’autonomia marocchina – si legge in una nota – l’Italia ribadisce anche il suo sostegno agli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite per proseguire il processo politico volto a realizzare una soluzione politica, giusta, realistica, pragmatica, duratura e reciprocamente accettabile per la questione del Sahara, basata sul compromesso ai sensi della delibera 2654 del Consiglio di Sicurezza”. Una dichiarazione giudicata positiva dalla controparte marocchina, la quale ha potuto incassare un’altra apertura di credito al proprio piano. Un fattore quest’ultimo non secondario per la diplomazia di Rabat.

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