Sono dichiarazioni esplosive quelle rilasciate dall’avvocato di Donald Trump ed ex sindaco di New York Rudolph Giuliani al giornale conservatore Washington Examiner in merito all’arresto del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange. Rudy Giuliani ha spiegato che Assange potrebbe rivelare il ruolo dell’Ucraina nelle false accuse formulate contro il Presidente Donald Trump in merito all’inchiesta del Russiagate.

Sebbene Trump abbia dichiarato “di non saperne nulla”, Giuliani ha spiegato che l’arresto di Assange potrebbe portare dei benefici al presidente, recentemente “scagionato” dalle accuse di collusione con la Federazione Russa. “Forse Assange farà luce su come è nata l’indagine contro Trump che conteneva false accuse di cospirazione con i russi al fine di influenzare l’esito del voto nelle elezioni del 2016” ha detto Giuliani. “Pensiamo all’Ucraina“. È possibile, ha aggiunto l’ex sindaco della Grande Mela, “che lui conosca come è iniziato tutto”.

Giuliani: “Julian Assange conosce la verità sul Russiagate”

Come spiega Rudolph Giuliani al Washington Examiner, “Assange potrebbe essere in grado di dimostrare chi ha inventato la falsa storia su Trump e i russi”. Giuliani ha risposto con un “no” deciso quando gli è stato chiesto se l’arresto di Assange potrebbe mettere Trump in un nuovi quai giudiziari.

Lo scorso gennaio, l’avvocato di Trump ha dichiarato a Fox News che Julian Assange non ha fatto “niente di sbagliato” e non dovrebbe andare in prigione per la diffusione di informazioni rubate, proprio come i principali media. “Prendiamo le Carte del Pentagono”, ha detto Giuliani. “Sono state pubblicate dal New York Times e dal Washington Post. Nessuno del New York Times o del Washington Post è andato in prigione”.

Rudy Giuliani ha sottolineato  che “forse non ci piace quello che WikiLeaks ha diffuso, ma è una testata mediatica. Stava diffondendo informazioni. Ogni giornale e ogni emittente lo riprendeva e lo pubblicava”.

Quando Giuliani difendeva Assange in tv

Rudy Giuliani ha sottolineato che non c’è mai stato alcun legame fra Donald Trump e l’organizzazione fondata da Julian Assange. “Ero con Donald Trump giorno dopo giorno durante gli ultimi quattro mesi della campagna elettorale”, ha rivelato a Fox News. “Trump era sorpreso quanto me circa le rilevazioni di WikiLeaks. “Proprio come le Carte del Pentagono hanno espresso un punto di vista diverso sul Vietnam, così ha fatto Wikileaks con Hillary Clinton“.

Julian Assange è finito in manette lo scorso 11 aprile. Il fondatore di WikiLeaks è stato arrestato  dalla polizia britannica e portato fuori dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove aveva ricevuto asilo politico per quasi sette anni al fine di evitare l’estradizione. È accusato di aver cospirato con l’allora soldato Bradley Manning (oggi Chelsea Manning) nell’aver hackerato una password al fine di entrare nei sistemi informatici governativi e sottrarre i documenti riservati. Se venisse dimostrato il furto, Assange non sarebbe più protetto dal Primo emendamento degli Stati Uniti, che tutela il diritto dei giornalisti nel pubblicare qualunque informazione vera. Accusa per il quale rischia 5 anni di carcere.





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