La Nato ha deciso di schierare la flotta nel Mar Baltico per mandare un messaggio a Vladimir Putin. Cinquanta navi da guerra e per il supporto logistico di diciotto Paesi dell’Alleanza atlantica saranno impegnate per dodici giorni in una grande esercitazione aeronavale proprio nel “cortile di casa” di Mosca.

Dalla portaeromobili della Marina spagnola Juan Carlos I, alle navi delle ricostituita Seconda Flotta della marina degli Stati Uniti, con il supporto di 36 velivoli da combattimento per la lotta antisommergibile e il supporto aereo ravvicinato, e 8.600 uomini dei contingenti da sbarco: tutto è pronto per esercitarsi nel contesto della Baltic Operations Exercise per operazioni anfibie di grande portata – proprio nei giorni del forum economico di San Pietroburgo, la principale vetrina internazionale della Russia in campo commerciale. Tra i Paesi partecipanti Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito, oltre gli Stati Uniti cui è affidato il comando delle manovre interforze. A capo dell’operazione è infatti il vice-ammiraglio Andrew Lewis, comandante della Seconda Flotta, ricostituita proprio per pattugliare l’Atlantico come ai tempi della Guerra fredda.

Tra le marine che prendono parte all’operazione non c’è l’Italia, ma in compenso possiamo notate tutti i Paesi baltici: i più preoccupati dall’ingerenza russa e dalle continue esercitazioni militari che aeronautica e marina compiono negli spazi aerei nella Nato e nelle profondità dei rispettivi mari. Gli Stati Uniti non hanno schierato nessuna delle loro portaerei, lasciando il ruolo di ammiraglia all’unica portaeromobili spagnola, la Juan Carlos I,che fornirà la copertura aerea ravvicinata con i suoi caccia a decollo stovl Av-8B Harrier II. Di scorta alle unità di superficie ci saranno due sottomarini d’attaccoSecondo quanto riferito da fonti russe all’agenzia d’informazione Tass, la Marina russa ha deciso di schierare nel Baltico alcune corvette lanciamissili, la Stoikiy, la Boikiy e la Liven, per monitorare le manovre dell’Alleanza Atlantica.

Questa grande esercitazione aeronavale giunge proprio dopo una serie di casi di “alta tensione” che hanno visto coinvolta le forze aeree e navali di Mosca con diverse controparti della Nato. L’ultimo caso si è registrato proprio negli scorsi giorni quando si è rischiata una collisione nel Pacifico tra un incrociatore americano e un cacciatorpediniere russo che tenendo la stessa rotta sono arrivati a compiere manovre evasive quando erano oramai a dieci metri l’uno dall’altro. Numerosi invece i casi di bombardieri russi intercettati e scortati da caccia della Nato mentre volano in prossimità degli spazi aerei delle repubbliche baltiche o dell’Alaska.

Lo scorso mese il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha nuovamente dipinto la Federazione russa come una possibile “minaccia” per l’Alleanza Atlantica, e queste grandi manovre navali non sono altro che in messaggio al Cremlino per mostrare i muscoli delle diverse marine che risponderebbero ad una qual si voglia aggressione russa nei confronti di un membro dell’Alleanza secondo gli accordi previsti dal Patto Atlantico.