Torturati e dimenticati

Donetsk – Torturati, detenuti illegalmente per mesi senza contatti con il mondo esterno e usati come ostaggi per essere scambiati con i militari di Kiev, prigionieri dei separatisti. È un’altra faccia della guerra nel Donbass. Quella che non si combatte sul fronte, ma che da due anni a questa parte coinvolge i civili in prima persona. Uomini, donne e bambini “colpevoli” di sostenere le autorità separatiste, e che per questo dall’inizio del conflitto nel sud est dell’Ucraina sono state vittime di quella che, ormai, è divenuta una vera e propria prassi. Un rapporto congiunto di Amnesty International e Human Rights Watch, intitolato “You Don’t Exist”, diffuso nella giornata di venerdì dalle due organizzazioni, documenta, infatti, come le sparizioni forzate, le detenzioni illegali e le torture ai danni di decine di civili ucraini, da una parte e dall’altra del fronte, siano diventate, purtroppo, una consuetudine in questo conflitto. Gli Occhi della Guerra ha raccolto le testimonianze esclusive di quattro civili torturati dai battaglioni nazionalisti e detenuti illegalmente dai servizi segreti ucraini (Sbu), perché considerati collaboratori o simpatizzanti delle autorità separatiste.