“I terroristi dello Stato islamico hanno decapitato la statua della Vergine Maria e le hanno pure mozzato le mani. Verrà portata davanti al Papa nella grande messa nello stadio di Erbil. La stiamo restaurando, ma vogliamo mantenere i segni del crimine contro un simbolo sacro per i cristiani”. Malik Kadifa, 49 anni, viene da una famiglia armena, che ha subito il genocidio turco. Nel 2014 è scappato ad Erbil, “capitale” del Kurdistan iracheno quando lo Stato islamico ha occupato con brutalità Mosul e la piana di Ninive, il cuore dei cristiani in Iraq.
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