Mosul Ovest – Il tiratore scelto della polizia federale irachena prende la mira con calma dal tetto di una casa nelquartiere di Giosaq a Mosul ovest. Il suo fucile di precisione è infilato in un buco nel muro di un piccolo terrazzo quadrato. Spara un colpo, poi un altro e si scatena l’inferno. I cecchini ceceni dello Stato islamico annidati ad un centinaio di metri rispondono al fuoco ed il fronte s’infiamma. I ragazzini, qualcuno sbarbatello, con la divisa blu a chiazze sono diventati veterani nell’offensiva che dura da ottobre per liberare la “capitale” del Califfo in Iraq. Mosul est è stata riconquistata, ma ad ovest, dove Abu Bakr al Baghdadi ha proclamato il Califfato nella moschea di Al Nuri, le truppe jihadiste combattono fino alla morte, come le SS a Berlino. Il tenente dei corpi speciali, Ahmed Galeb, ha pochi dubbi: “Non importa quanti bastardi ci sono ancora. Abbiamo abbastanza munizioni per farli fuori tutti”.