A un mese dal golpe a Niamey, la tensione tra la giunta militare e l’Organizzazione degli Stati dell’Africa Occidentale resta alta. Chi si gioca il tutto per tutto in Niger sono gli Stati Uniti, che rischiano di vedere i milioni investiti nel Paese sfumare sotto i colpi dei jihadisti, pronti a prendere il controllo del Sahel. Pronti i piani per evacuare le due basi di droni e il personale dell’esercito, ma l’idea della ritirata (e dei 500 milioni investiti in 10 anni di permanenza nel Paese) rievoca i fantasmi di Kabul.
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