“Il problema è che se menzioni il semplice fatto di essere un bianco, spaventi le persone comuni”. Il cranio rasato e gli occhi inquisitori, Bela Ince gira lentamente il cucchiaino nel caffè, seduto in un bar di Budapest: “Non c’è alcun male in questo, perché dopotutto ogni mattina quando ti svegli e ti guardi allo specchio, sai benissimo a che razza appartieni”. Ince, che è a capo del movimento giovanile delle 64 Contee nella regione di Pest che circonda la capitale, non nasconde il suo pensiero: “Il concetto di ‘supremazia’ implica una ‘gerarchia’, e quindi sì, sono convinto che ci sia una chiara gerarchia tra i gruppi etnici…la razza ungherese si distingue per il suo eroismo”. Il suo movimento, ufficialmente, si batte per la ricostituzione della Grande Ungheria prima dello smembramento dei territori magiari con il trattato di Trianon del 1920 e per la protezione delle minoranze ungheresi che vivono al di fuori degli attuali confini nazionali.
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