L’evacuazione di massa scatta ad ovest. Un corridoio è stato aperto verso Bilogorodka, la Torre bianca, anche se l’artiglieria martella tutt’attorno. Le automobili con i civili in fuga sventolano la bandiera o drappi bianchi, come in tutte le guerre, ma la colonna di auto verso la capitale ricorda da vicino l’esplosione della guerra etnica in Bosnia. Qualcuno lega stracci bianchi alle maniglie delle portiere e agli specchietti. Molti dei civili in fuga usano una fascia bianca, come quella dei soldati russi, pur di scappare dall’inferno. Gli autobus gialli con la croce rossa stanno caricando un migliaio di persone scappate da Gostomel, Bucha, Vorzel e Irpin. Anziani, donne, bambini dietro i vetri appannati con i volti tirati o il nodo in gola sono l’immagine di un popolo tremante sotto le cannonate.
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