Era un uomo comune. Un signor nessuno, come lo definisce Guido Olimpio sul Corriere della Sera di oggiStephen Paddock, l’uomo che ieri ha aperto il fuoco su un concerto di musica country uccidendo almeno 59 persone, aveva 64 anni, non aveva precedenti penali ed era un amante del gioco d’azzardo. Era arrivato a Las Vegas il 28 settembre, “ha scelto il Mandalay Bay Hotel ed ha creato la sua postazione al trentaduesimo piano, vicino alla stanza 32134. Poi domenica, alle 22.08, ha aperto il fuoco e per essere sicuro di uccidere il maggior numero possibile di persone si è portato molti fucili: 19, due dei quali con treppiede e ottica”, riporta il quotidiano di via Solferino. Nessuno si è accorto delle armi. Forse Paddock le aveva portate in camera nascondendole all’interno di alcune sacche da golf. Ma, per il momento, sono solo ipotesi. Poi la strage. Il killer tiene il dito premuto sul grilletto, spara raffiche nella folla e uccide senza pietà.

Lo Stato islamico rivendica. L’Fbi e l’amministrazione americana smentiscono. Anche il fratello del killer, Eric Paddock, è chiaro: “Non aveva affiliazioni religiose da quello che sappiamo. Era solo un uomo a cui piaceva il video poker, che mangiava Taco Bell e periodicamente andava in crociera”. Per l’Isis, almeno secondo quanto riferisce Rita Katz, il nome di battaglia di Stephen era “Abu Abd al-Bar al-Ameriki”. Difficile però credere che l’uomo fosse davvero vicino ai terroristi islamici. 

Stephen era un uomo qualunque americano con molte passioni. Aveva la licenza di pilota, per pescare e cacciare. Come riporta l’Huffington, “nulla dei dettagli del suo passato lascia immaginare un gesto così folle: per la sua età, 64 anni, Stephen è già un killer ‘atipico’, un ‘nonno-killer‘, come alcuni lo hanno ribattezzato”.

Paddock non aveva mai lasciato intendere di voler compiere una strage. Si era sposato in giovane età, poi aveva divorziato. Era un revisore contabile, con un passato alla Lockeed Martin. Come scrive l’Huffington, “la vita apparentemente normale di Stephen avvolge ancora di più nel mistero l’accaduto, lasciando le autorità a interrogarsi per scoprire il movente”. Se mai si possa trovare un movente in quella pazza notte di Las Vegas.

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