Dieci giorni fa, avevamo parlato di un possibile pericolo per l’Italia: i jihadisti dell’Isis, intrappolati a Sirte, salpavano con i barconi per cercare la fuga nel Mediterraneo. Impossibile, all’epoca, ipotizzare una meta chiara. L’Italia, per vicinanza geografica, era ovviamente la più probabile.Tant’è che oggi la stampa britannica ha rilanciato l’allarme: “Centinaia di terroristi dello Stato islamico potrebbero imbarcarsi per l’Italia ‘travestiti’ da migranti dopo la sconfitta del gruppo estremista a Sirte, ormai ex feudo del sedicente ‘califfato’ in Libia”.Secondo il Daily Mail, i combattenti dell’Isis si sarebbero tagliati barba e baffi per confondersi tra i migranti in viaggio verso l’isola di Lampedusa e le coste della Sicilia.La notizia sarebbe confermata anche dalle pattuglie della Guardia costiera libica che – sempre secondo il quotidiano britannico – avrebbero visto alcuni miliziani dell’Isis dirigersi ad ovest, nell’area di Sabrata e Zuara, dove partono le carrette del mare dirette in Italia.Secondo le ricostruzioni fornite dai combattenti governativi, prima di fuggire, i terroristi si sarebbero tagliati le lunghe barbe. La prova verrebbe dal gran numero di ciuffi di peli trovati nei bagni dei luoghi precedentemente controllati dal sedicente Stato.La conquista di SirteIeri, il porto di Sirte è nuovamente tornato sotto il controllo delle forze libiche. Nell’offensiva lanciata ormai il mese scorso contro la roccaforte dei jihadisti in Libia, i miliziani fedeli al governo di unità nazionale sono riusciti a mettere in fuga gli estremisti islamici e a tagliare le loro linee di rifornimento via mare, grazie anche al sostegno delle bombe lanciate dagli aerei e i missili sparati da navi da guerra.Secondo il generale Mohamed al Ghasri, portavoce dell’operazione militare su Sirte, i leader dell’Isis sono fuggiti nel deserto a sud e molti di loro si sono tagliati barba e capelli nel tentativo di confondersi in mezzo ai civili in fuga. Tuttavia, centinaia di militanti sono ancora sotto assedio nel centro della città costiera, dove nelle ultime ore infuriava la battaglia. 





Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.