C’è grande confusione all’interno di Al Qaida. Dopo la morte, coperta da un velo di dubbi, di Osama Bin Laden, il gruppo terroristico ha subito un momento di sbandamento che ha favorito l’ascesa dello Stato islamico.Già nel 2005, il leader di Al Qaida Ayman al-Zawahiri aveva compreso che la guerra del futuro sarebbe stata una guerra di immagini: “Io vi dico: siamo in una battaglia, e più della metà di essa si svolge sul campo di battaglia dei media” (Lettera ad Abu Musab al-Zarqawi del 09/07/2005). Una battaglia persa in partenza da Al Qaida. I filmati che ritraggono Osama bin Laden sono ripetitivi e, ormai, datati: immagini statiche, i due kalashnikov di sfondo e così via. Non c’era (e non c’è) nessun appeal per chi guarda.

Isis, invece, è riuscita a mettere in pratica il consiglio di al-Zawahiri, facendo un vero e proprio “salto di qualità”. Al Nusra, la branca siriana di Al Qaida in Siria, è rimasta invece al paleolitico dell’orrore. I filmati del gruppo qaedista non riescono a reggere il confronto con quelli sfornati dalle case di produzione dello Stato islamico.
Come potete vede in questo filmato, che mostra l’esecuzione di un giovane alawita, Al Nusra è ferma alla propaganda di vent’anni fa. Queste, dal punto di vista mediatico, le differenze tra i due gruppi terroristici.Ma ci sono anche divergenze ideologiche: Isis e il Fronte al Nusra non si sono mai piaciuti, anche perché la branca siriana di Al Qaida nasce da una costola di Daesh.  Siamo nel 2011 e in Occidente nessuno parla ancora di Isis, che, però, è già radicata in Iraq e punta alla Siria, sfruttando le rivolte anti-Assad. Al Baghdadi manda sette uomini scelti per sostenere la rivoluzione siriana. Tra questi c’è anche Abu Mohammed al Jolani, che fonderà poi Al Nusra che, anziché appoggiarsi ad Isis, si rifugerà sotto l’ombrello di Al Qaida.Oggi, secondo quanto riferito da Al Jazeera, il leader di al Qaida, Ayman al Zawahiri, ha diffuso una registrazione audio in cui afferma di non avere nulla in contrario se il Fronte al Nusra decidesse di staccarsi dal gruppo jihadista.Per al Zawahiri è centrale la lotta in Siria: “Non cerchiamo il potere, ma chiediamo l’applicazione della sharia, non vogliamo governare i musulmani, ma noi in quanto musulmani vogliamo essere governati dall’islam”.





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