Il tasso di combattenti stranieri che aderiscono al gruppo terroristico dello Stato Islamico in Iraq e Siria è sceso a 200 al mese, rispetto ai 1500/2000 di un anno fa. È quanto ha confermato il vice comandante americano per le operazioni d’ intelligence della Coalizione a guida Usa, il generale Peter Gersten, durante una conferenza stampa indetta dal Pentagono.”Il loro morale è basso, mentre la percentuale di diserzione all’interno del gruppo continua ad aumentare”.La conferenza stampa del Pentagono arriva a margine della proposta di un disegno di legge volto ad indebolire le capacità di reclutamento dello Stato islamico. Nello specifico, si conferirebbe Department of Homeland Security il potere di utilizzare le testimonianze degli ex jihadisti per contrastare i terroristi. Gersten conferma la crisi finanziaria che starebbe attraversando lo Stato islamico, confermando il precedente report del Dipartimento del Tesoro sull’attuale capacità economica del Califfato.“Le carenze di cassa hanno già costretto il gruppo a dimezzare lo stipendio dei combattenti iracheni e siriani. Le continue diserzioni confermano che molte unità non hanno ricevuto lo stipendio per mesi. Il malcontento dei civili, invece, continua a montare a causa delle tasse sempre più elevate”.Secondo il Dipartimento del Tesoro, lo sconvolgimento economico è stato determinato dalla campagna militare della Coalizione a guida Usa e russa che ha colpito le principale entrate del califfato, come gli impianti petroliferi ed i depositi di valuta. “Lo Stato islamico ha ridotto di un terzo la produzione di petrolio, mentre il fatturato complessivo legato a tale business è sceso del 50%. Secondo le ultime stime, rispetto allo scorso anno, lo Stato islamico ha perso il 40% del territorio. Lo Stato islamico gestisce ancora il 60 per cento dei pozzi petroliferi in Siria ed il 5 per cento in Iraq. Tali risorse continuano a garantire un flusso economico enorme, ma quella quantità di denaro è subito investita nel garantire un esercito combattente”.





Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.