Il 2020 si sta rivelando l’annus horribilis et mirabilis della Russia dal punto di vista della lotta al terrorismo e agli estremismi: horribilis perché le operazioni antiterrorismo e il numero degli arresti ad esse associate hanno toccato un nuovo record, mirabilis perché le autorità stanno riuscendo ad evitare che l’ondata di radicalizzazione che sta investendo diversi settori della società abbia riflessi concreti nella quotidianità, ossia in termini di attentati e stragi.

Aumentano i reati per terrorismo

Nella giornata del 24 novembre il Ministero degli Interni della Russia ha rilasciato i dati sui reati legati al terrorismo relativi all’anno in corso. I numeri riguardano il periodo compreso tra l’1 gennaio e il 31 ottobre e dipingono un quadro a tinte fosche: i reati legati al terrorismo sono aumentati del 33,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre i reati legati all’estremismo hanno registrato un incremento persino maggiore, pari al 39,9%.

Tradurre quelle percentuali in numeri concreti significa che in Russia sono stati commessi e denunciati 1.990 crimini di natura terroristica e 708 di natura estremista, dove per estremismo si intendono reati legati al secessionismo, al settarismo religioso e alle cospirazioni di stampo politico.

La maggior parte delle operazioni antiterrorismo ha avuto luogo nell’area della capitale e nel Caucaso settentrionale, anche se gli arresti eccellenti in relazione a cospirazioni terroristiche sono stati effettuati anche negli angoli più remoti della federazione, ossia nelle repubbliche della Siberia e dell’Estremo Oriente.

Il Caucaso settentrionale si riconferma la regione più esposta al rischio terrorismo: nei primi dieci mesi dell’anno sono stati sventati 15 attentati, sono state sgominate 23 cellule, 35 terroristi sono stati eliminati nel corso di operazioni specifiche di neutralizzazione e altri 53 sono stati tratti in arresto.

Cosa sta accadendo

L’aumento dei reati legati al terrorismo e all’estremismo è imputabile a tre fenomeni distinti ma interrelati: lotta contro il settarismo, radicalizzazione religiosa e radicalizzazione politica.

La lotta al settarismo sta assumendo varie forme ed è basata su un maggiore attivismo investigativo nei confronti di tutti quei gruppi, appartenenti al cristianesimo, all’islam e ad altre fedi, ritenuti suscettibili di rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale alla luce dell’agenda perseguita, del coinvolgimento in crimini e dei legami sospetti con l’estero. Nell’elenco delle sette più rilevanti che sono state accusate di terrorismo o di estremismo, in termini di operazioni effettuate e arresti avvenuti, rientrano i Testimoni di Geova, Hizb ut-Tahrir e Tablighi Jamaat.

Hizb ut-Tahrir e Tablighi Jamaat sono due organizzazioni di stampo islamico sulle quali la comunità internazionale è divisa; esse, infatti, operano legalmente in Occidente, nonostante diversi servizi segreti ne abbiano attestato l’effettiva pericolosità, ma sono state dichiarate fuorilegge in buona parte dell’Asia. Le due organizzazioni, per quanto riguarda il contesto russo, hanno tradizionalmente focalizzato le loro attività di proselitismo e reclutamento sui tatari, sui popoli del Caucaso e del Volga, e sulla diaspora centroasiatica.

Si ritiene che le attività dei due gruppi suscritti stiano contribuendo ad alimentare l’instabilità in Crimea e nel Tatarstan, ragion per cui negli anni recenti è stato aumentato significativamente il livello di vigilanza nei loro confronti. Solo nel 2019 sono stati arrestati più di 30 crimeani di origine tatara, la maggior parte dei quali legati a Hizb ut-Tahrir, con l’accusa di pianificare attentati, effettuare propaganda antigovernativa e incitare alla sedizione.

Infine vi è la questione della radicalizzazione politica, che riguarda in maniera particolare la gioventù russa etnicamente slava. Si tratta di un fenomeno sui generis che, in realtà, è maggiormente collegato al nichilismo e allo smarrimento generazionale che a convinzioni ideologiche. Si tratta di una radicalizzazione che spesso avviene in solitaria e in rete, mescolante sentimenti anarcoidi, ribellione sociale, comunismo, antiputinismo, e in cui si fa’ apologia dello stragismo giovanile tipico degli Stati Uniti.

Nel nome di questa ideologia tanto politica quanto apolitica sono stati commessi un massacro scolastico a Kerch e un attentato contro la sede locale del Fsb ad Arcangelo, entrambi nell’ottobre 2018. Da quel momento in avanti il governo è ricorso a controlli più stringenti sui contenuti pubblicati in rete, facilitando la chiusura dei siti web e l’identificazione dei proprietari e degli utenti; il risultato è che fra il 2017 ed il 2018 è quintuplicato il numero di gruppi e blog chiusi per tali ragioni ed è aumentato esponenzialmente anche il numero dei giovani, e giovanissimi, denunciati per incitamento allo stragismo e pubblicazione di contenuti estremisti e violenti che inneggiano ai massacri scolastici.

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