In un articolo pubblicato dal London Times ad inizio marzo si leggeva che il servizio di sicurezza britannico MI5 aveva inviato più di settecento ufficiali in Nord Irlanda per combattere la minaccia dei gruppi armati repubblicani. In particolare, secondo il quotidiano, l’obiettivo degli 007 inglesi sarebbe stato l’Oglaigh na hEireann, ovvero la New Ira. La formazione nazionalista accusata dalla polizia dell’uccisione della reporter Lyra McKee – di appena 29 anni – avvenuta a Derry due giorni fa.
La giovane, considerata una brillante freelance, si occupava da tempo del conflitto in atto nella sua terra. Nata a Belfast, è stata nominata da Forbes tra i 30 migliori giornalisti europei under 30 e nel 2016 da Sky News come giornalista dell’anno. Considerata tra i più importanti osservatori della situazione in Irlanda del Nord, scriveva per diverse riviste. Lo scorso anno è uscito un suo libro, “Angels with Blu Faces”, un racconto su un caso irrisolto degli anni dei Troubles (gli anni più duri della guerra), ovvero l’assassinio del reverendo Robert Bradford, deputato di Belfast sud.
Arrestati due giovani
Oggi, per l’uccisione di Lyra McKee, la polizia ha arrestato due giovani di 18 e 19 anni residenti a Derry. In questo momento non ci sono ulteriori particolari, se non che l’accusa per i due ragazzi è quella di terrorismo. Ma sin dall’inizio le autorità hanno puntato il dito contro la New Ira. Un gruppo formato nel 2012 unendo diverse realtà nazionaliste armate ancora attive. L’organizzazione ha già compiuto diversi attacchi. L’ultimo il 19 gennaio scorso, quando un’autobomba è esplosa davanti al tribunale di Derry. L’attentato, che non ha causato vittime, è stato rivendicato la settimana successiva. Nel comunicato inviato al Derry Journal, si legge che l’organizzazione continuerà “a colpire il personale delle forze della Corona e le loro istituzioni imperiali”.
Livello di allerta molto alto
Intervistato da Avvenire, Peter Taylor, reporter della Bbc e considerato uno dei giornalisti più esperti del conflitto, che segue sul campo fin dai primi anni Settanta, esclude che le violenze possano tornare ai livelli di venti o trent’anni fa. Tuttavia, ha spiegato, “il livello di allerta in Irlanda del Nord è considerato molto alto perché la cosiddetta New Ira rappresenta una minaccia alla stabilità della pace”.
Questo gruppo armato è piccolo, ma letale. Le origini della New Ira “risalgono all’assemblea straordinaria che i vertici dell’Ira organizzarono nel 1997, sei mesi prima dell’accordo di pace, in un piccolo villaggio del Donegal. Le decisioni di Gerry Adams non furono approvate all’unanimità. Alcuni se ne andarono in segno di protesta, sentendosi traditi. Erano contrari alla linea della leadership del Sinn Féin e volevano continuare a battersi con la forza per la riunificazione dell’isola”, spiega l’esperto.
Secondo Taylor, “in assenza di dati ufficiali possiamo stimare il loro potenziale tra i cinquanta e i cento membri militarmente attivi. Di qualsiasi età. Al culmine del conflitto, per rendere l’idea, gli effettivi della vecchia Ira erano poco più di cinquecento”.
Gli uomini armati potrebbero essere di più
Qualche anno fa, quando a Belfast ho intervistato Frank Gill, un ex volontario della vecchia Ira che ha trascorso quasi nove anni nella prigione di Long Kesh, nello stesso periodo di Bobby Sands, il giovane irlandese morto il 5 maggio del 1981 dopo 66 giorni di sciopero della fame, mi aveva spiegato che il gruppo non ha un gran supporto della popolazione, ma i numeri potrebbero arrivare ad essere decisamente di più. “Sono molto controllati dai servizi inglesi, per questo non sono particolarmente attivi. Ma solo a Belfast ci sono più di 200 volontari in grado di progettare diverse operazioni”.
Annullate le consuete celebrazioni di Pasqua
Intanto, il Derry 1916 Commemoration Committee, un gruppo di nazionalisti irlandesi, ha deciso di cancellare le consuete celebrazioni del Lunedì di Pasqua in segno di rispetto per la morte della reporter McKee. Ogni anno il Comitato ricorda le centinaia di irlandesi morti nel 1916 durante gli scontri con le truppe britanniche per ottenere l’indipendenza da Londra.