Al Qaeda si dibatte ancora come una bestia possente, molti la davano per morta ma ha tutta l’intenzione di tornare sulla scena internazionale con la sua solita virulenza.Da quando è stata oscurata dalla luce sfavillante dello Stato Islamico, il pupillo di tutti i gruppi terroristici, sono state molte le defezioni e in molti hanno preferito investire il denaro destinato a loro per l’organizzazione di Al Baghdadi.L’unico modo di attrarre nuovi capitali e nuove reclute è quello di scegliere attentamente il prossimo bersaglio, dimostrando che l’organizzazione è più attiva che mai. Al Qaeda ha da sempre una sua connotazione spiccatamente politica, lo jihadismo appare più come una facciata per giustificare le azioni terroristiche contro un profilo economico e socio-culturale che ritengono sbagliato: quello occidentale.La Costa d’Avorio, un paese che in pochi saprebbero collocare sulla cartina, quasi mai è stato vittima di precedenti attentanti, rappresenta insieme alla Nigeria il traino dell’economia regionale. Gli obiettivi di Al Qaeda devono essere conformi alla sua idea di lotta simbolica contro il resto del mondo, Grand Bassam rientra a pieno in quest’ottica.È una delle spiagge più importanti del paese, un luogo dove i cittadini ivoriani vanno a trascorrere il loro tempo libero, rappresenta un luogo di svago ma anche di agio economico e di debolezza. Divertirsi e vivere una vita spensierata mentre altri combattono è sintomo di lassismo, musulmani oppure occidentali che siano, agli occhi di Al Qaeda sono tutti colpevoli di aver tradito l’ideale dell’organizzazione. Le coste di Grand Bassam, sono anche molto frequentate dagli stranieri, un simbolo di neocolonialismo ormai stantio, sinonimo di sfruttamento ed opulenza, motivi non troppo validi per condannare a morte qualcuno.Gli hotel e le spiagge sono diventati dunque i nuovi soft target che uniscono facilità di condurre un conflitto a fuoco e sono quasi impossibili da proteggere, inoltre rappresentano il simbolo della lotta di Al Qaeda. Non manca ovviamente il fattore opportunità, il terrorista appare fanatico ma ragiona con lucidità quando si tratta di pianificare gli attentanti. Il mare consente agli attentatori di avere una via di fuga perfetta, difficile che in pochi minuti possa essere allestito un cordone di navi capace di impedirne la ritirata, inoltre è il mimetismo perfetto perché nessuno si preoccuperebbe di una barca in avvicinamento ad una costa. La velocità di questi commando armati fino ai denti non è delle più elevate, hanno perso tempo a far inginocchiare i passanti a fargli urlare le solite frase fanatiche prima di ucciderli, tutti rituali che fanno perdere tempo ed efficacia. L’addestramento di coloro che vanno a compiere stragi, soprattutto negli ultimi 15 mesi, si è dimostrato diverso in molte occasioni.Pensiamo agli attentanti al Radisson Blue di Bamako e allo Splendid Hoteld i Ouagadougou condotti in modo quasi militaresco, con una strategia meticolosa che ha portato un grande numero di vittime e un notevole disagio per il turismo. I gruppi armati sono entrati in azioni con attività diversive, si sono lanciati subito contro gli occidentali prendendo d’assedio le strutture, le esecuzioni sommarie sono state la normalità, in pochi ricordano esitazione.In Costa d’Avorio, l’azione appare più intrisa di simbologia, l’inginocchiarsi, come a voler sottomettere il proprio nemico, fargli recitare il corano e all’urlo “Allah è Grande” ucciderli. Non ha proprio la struttura di un’esecuzione ma più di un palcoscenico da cui proiettare la capacità operativa di Al Qaeda. Molti attentanti hanno proprio questo fine, quello di dimostrare agli investitori internazionali di poter gestire attentanti complessi e di poter mietere vittime anche con poche risorse. Abbiamo già avuto, in precedenza attentanti che non rientravano a pieno nello schema classico del terrorista, ed è ipotizzabile che siano coloro che hanno il compito di attrarre finanziatori per il network.Gli attentati avvengono soprattutto a ridosso del fine settimana possiamo ipotizzare che anche la scelta nel momento in cui agire non è scontata. Il fine settimana è il momento di vulnerabilità, dove le persone passano da una ‘modalità lavoro’ ad una ‘modalità relax’, le famiglie si godono momenti felici e molte coppie si svagano andando in ristoranti e bar. Il fine settimana rappresenta la spensieratezza di un Occidente che deve irrimediabilmente pagare per i suoi errori del passato, un prezzo pagabile solo con il sangue degli innocenti. Prevedere attacchi così generici è impossibile e l’unica speranza che possiamo avere per il futuro è che non si affinino le tecniche per mietere vittime e al contempo iniziare una raccolta fondi per il prossimo attentato.
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