Viti, bulloni e un detonatore. Sono queste le immagini della bomba di Manchester diffuse dal New York Times, che è riuscito a mettere le mani sulle foto scattate dalla polizia britannica. Secondo la ricostruzione del quotidiano statunitense, Salman Abedi avrebbe trasportato un esplosivo molto potente in un contenitore leggero, che sarebbe stato nascosto o dentro una maglia nera oppure in uno zaino blu. Molto probabilmente, l’attentatore avrebbe avuto un piccolo detonatore nella mano sinistra. Queste, ovviamente, sono ancora informazioni frammentarie.Come riporta il New York Times, non si conosce ancora né il tipo di esplosivo utilizzato dall’attentatore né la quantità usats. Quel che è certo è che lo ied è stato realizzato con una cura maniacale. La stessa cura maniacale che impiegava Najim Lachraoui, l’artificiere dell’Isis, dalle stragi di Parigi fino a quelle di Bruxelles, morto da “martire” il 22 marzo del 2016.Le immagini diffuse dal New York Times mostrano come le parti metalliche contenute all’interno della bomba siano riuscite a perforare le porte metalliche e a lasciare profondi segni sui muri. La maggior parte dei morti, secondo la ricostruzione del quotidiano americano, si è registrata in prossimità dell’uscita dell’arena.Gli inquirenti hanno inoltre trovato i resti di una “pila Yuasa da 12 volt molto più potente di quelle normalmente usate (per attivare l’innesco) nei giubbetti dei kamikaze. Si tratta di un pila usata per luci di emergenza che costa circa 20 dollari”.A conferma che la bomba è stata preparata da un esperto, la scoperta che dentro il detonatore “era saldato un circuito elettrico (ulteriore)”. Un sistema maniacale per essere sicuri che l’ordigno sarebbe esploso. Ogni possibile flop doveva essere evitato. Non è chiaro, però, se si tratta di un detonatore azionabile anche a distanza.Le rivelazione del New York Times sono destinate ad alimentare ulteriormente l’irritazione di Londra per le informazioni rese note dai media Usa prima che dal governo, come ha sottolineato oggi il ministro dell’Interno Amber Rudd. Questa mattina, infatti, il ministro britannico ha detto che “la polizia britannica è stata molto chiara sul fatto di voler controllare il flusso d’informazioni al fine di proteggere l’integrità delle indagini anche per poter beneficiare dell’effetto sorpresa. La fuga di notizie sull’attentato di Manchester, soprattutto da parte dei media Usa, ha irritato il governo e gli inquirenti britannici. Lo ha detto il ministro dell’Interno di Londra, Amber Rudd, che ha fatto sapere di avere sottoposto la questione al suo omologo statunitense. “La polizia britannica è stata molto chiara sul fatto di voler controllare il flusso d’informazioni al fine di proteggere l’integrità delle indagini – ha detto Rudd alla Bbc – anche per poter beneficiare dell’effetto sorpresa. È dunque irritante che tali informazioni vengano fuori da altre fonti”. Pochi minuti dopo le parole di Rudd il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, ha rivelato che l’attentatore della Manchester Arena sarebbe passato anche dalla Siria oltre che dalla Libia e ha aggiunto di avere informazioni provenienti dagli inquirenti britannici.
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