È una delle principali trincee della guerra fredda tra Iran e Israele. Tetto di più di tre milioni di persone di origine araba, in larga parte siro-libanesi, e luogo che ha ospitato due dei più gravi attentati terroristici mai compiuti contro degli obiettivi ebraici.

È una terra esotica ed esoterica, dai confini porosi e dalla giustizia blanda, dove la permeabilità di alcune porzioni di territorio al terrorismo e al crimine organizzato transnazionale è tale da aver messo in allerta gli Stati Uniti. È uno dei luoghi in cui avrebbe vissuto Osama bin Laden prima di diventare Osama bin Laden.

L’intuito potrebbe trarre colui che legge in inganno. Perché il paese ivi descritto, che ad un primo sguardo potrebbe sapere di Medio Oriente, si trova nell’emisfero occidentale. Questo paese è l’Argentina, ventre molle delle Americhe e storica trincea delle guerre irano-israeliane.

Sangue e misteri lungo la Buenos Aires-Teheran

Esistono porzioni di Argentina nelle quali neanche gli 007 del Mossad, il miglior servizio segreto del mondo, sono riusciti e riescono ad addentrarsi. Si tratta di aree impermeabili al doppiogiochismo, dove il sangue non si tradisce per trenta denari e dove l’omertà è legge. Si tratta delle comunità siro-libanesi che costellano l’Argentina da Buenos Aires alla Patagonia, formando una costellazione ignifuga, a prova di indagine, dove bianco e nero si mescolano inestricabilmente, alla perfezione, diventando un tutt’uno dal grigiore indistinto.

Nei meandri delle comunità arabentine, nate a cavallo dei secoli XIX e XX e cresciute a dismisura nel dopo-guerra civile libanese, sono stati pianificati alcuni dei più gravi attentati terroristici mai compiuti contro degli obiettivi ebraici – Buenos Aires ’92 e ’94 –, si conducono affari fra Hezbollah e i protagonisti del narcotraffico latinoamericano – dai Los Zetas al cartello di Medellin – e si ordinano omicidi eccellenti – Alberto Nisman.

Tra comunità arabentine e Triplice frontiera, il punto di congiunzione che collega Argentina, Brasile e Paraguay, opererebbero Al-Qāʿida e Hamas, si troverebbe la più grande base all’estero di Hezbollah, capeggiata dal clan Barakat, e a lungo si è investigato sui presunti avvistamenti di Osama bin Laden avvenuti nel corso degli anni Novanta. Terre di complotti e giochi di spie.

Argentina, Arabentina, Iranentina

Fare luce sui lati oscuri dell’Arabentina non è mai stato semplice. Chi ha provato ad indagare, come il procuratore Nisman, è stato ucciso. E neanche l’aumento della distanza tra Buenos Aires e Teheran, emblematizzato dalla decisione della presidenza Macri di inserire Hezbollah nell’albo delle organizzazioni terroristiche, ha potuto squarciare il velo di omertà che nasconde la verità sugli attentati del 1992 e del 1994, che protegge le attività di nemici pubblici di Tel Aviv, come Mohsen Rabbani, e che continua a rendere la Triplice frontiera la zona grigia del pianeta.

La trama terroristica contro obiettivi ebraici scoperta nel novembre 2020, ordita da qualche parte della Triplice frontiera, è la prova provante del persistere dell’Argentina quale trincea delle guerre irano-israeliane. Ruolo che il paese sudamericano continuerà a giocare nel prevedibile futuro in ragione della sua demografia, della sua storia e della sua geostrategica posizione.

I numeri dell’Arabentina, realtà amalgamata all’Iranentina, parlano di almeno due miliardi di dollari realizzati annualmente da Hezbollah col traffico internazionale di droga originante dalla Triplice frontiera. Denaro poi riciclato in affari leciti, utilizzato per acquistare armamenti e impiegato anche per finanziare le attività dell’asse Hezbollah-Teheran in Medio Oriente (e nel resto del mondo).

I fatti dell’Arabentina parlano di una guerra sotterranea tra il duo Hezbollah-Teheran e l’asse Washington-Tel Aviv, che, sebbene sia oggi combattuta a bassa intensità – lupare bianche e delitti perfetti –, è stata a lungo contrassegnata da eclatanti bagni di sangue – i 30 decessi di Buenos Aires ’92, gli 87 morti di Buenos Aires ’94. Senza dimenticare gli attentati contro obiettivi ebraici commessi all’estero e pianificati da operativi di Hezbollah di stanza nella Triplice frontiera, come l’abbattimento dell’Alas Chiricanas 901 sui cieli di Panama nel 1994 – 21 vittime, di cui 12 israelite. Argentina, ieri, oggi, domani e, forse, anche dopodomani, trincea delle guerre irano-israeliane.

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