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Cresce l’apprensione per il nuovo coronavirus partito dalla Cina e per l’effetto pandemia a esso collegato. Allo stesso tempo, sul web e sui social, aumentano le notizie allarmistiche e false che gettano gratuitamente benzina sul fuoco in un momento dove è invece necessario mantenere la calma.

I contagiati sono ormai più di mille. Da Wuhan, megalopoli di 11 milioni di abitanti, epicentro del contagio, la malattia si è diffusa prima nel resto della Cina, poi anche in alcuni Stati esteri.

A questo proposito è utile smentire alcuni luoghi comuni e, nei limiti consentiti, fare chiarezza su quanto sta accadendo. È vero che il virus 2019-n-Cov è già arrivato in Italia? È letale? Bisogna smettere di viaggiare in Asia per essere più sicuri? È pericoloso mangiare cibo cinese? Proviamo a rispondere a queste a altre domande affidandoci al fact checking dell’agenzia Agi.

I rischi in Italia e il cibo cinese

Partiamo subito con il rassicurare i lettori. No, il nuovo coronavirus cinese non è arrivato in Italia. A oggi non è stato registrato alcun caso certo nel nostro Paese. L’allarme di Bari si è rivelato infondato. Certo, esiste il rischio che possa arrivare qualcuno dalla Cina che ha precedentemente contratto il virus. Ma questo rischio, spiegano gli esperti, è moderato.

Come se non bastasse, gli aeroporti hanno disposto misure precauzionali straordinarie per isolare ipotetici casi e stroncare sul nascere ogni possibilità di contagio.

In generale, il rischio che l’infezione possa trasmettersi in Italia e nell’Unione Europea è ritenuto molto basso.

Per quanto riguarda il cibo, è bene sottolineare che mangiare nei ristoranti cinesi in Italia non comporta alcun pericolo. Zero rischi, come ha rassicurato al Corriere della Sera anche il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza.

Turismo e viaggi

Capitolo turismo e viaggi. L’Oms non ha raccomandato alcuna restrizione a viaggi o a rotte commerciali. Non è dunque necessario smettere di viaggiare, neppure verso la Cina.

Chiaramente, nel caso in cui qualcuno decidesse di partire per il continente asiatico, dovrà prendere adeguate contromisure.

Le raccomandazioni della stessa Oms possono essere riassunte in questo elenco: evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute; lavare frequentemente le mani, in particolare dopo contatto con persone malate o con il loro ambiente; evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici; persone con sintomi di infezione acuta delle vie aeree dovrebbero mantenersi a distanza, coprire colpi di tosse o starnuti con fazzoletti usa e getta o con i vestiti e lavarsi le mani; rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni.

L’emergenza in Cina è alta ma non tale da rovinare completamente il Capodanno cinese, in programma il 26 gennaio. Il dipartimento del turismo e della cultura di Pechino ha annunciato la cancellazione dei principali festeggiamenti pubblici solo per prevenire e controllare i rischi dell’epidemia. Ma gli altri festeggiamenti non saranno vietati.

Bufale sul virus

Arriviamo adesso a smentire qualche bufala inerente al virus. Il 2019-n-Cov non è, contrariamente a quanto si possa pensare, particolarmente letale. La maggior parte dei pazienti contagiati sopravvive al virus.

La percentuale dei decessi è molto bassa, intorno alla soglia del 3% scarso; a oggi meno di 3 casi su 100 infetti sono deceduti. La trasmissibilità del nuovo coronavirus, inoltre, è moderata e la sua patogenicità è altrettanto bassa. Alcune caratteristiche di questo virus sono simili a quelle della Sars; è tuttavia presto per fare altre congetture.

Al momento non esistono vaccini. Alcune teorie cospirazioniste sostenevano che la diffusione del virus fosse una sorta di complotto delle grande industrie farmaceutiche per vendere più vaccini. Ovviamente si tratta di teorie del tutto false e ben lontane dalla realtà, così come infondato è il fatto che il coronavirus sarebbe stato brevettato nel 2015 dal Pirbright Institute e che il brevetto, in un secondo momento, sarebbe stato approvato dal governo americano. L’azienda ha chiesto un brevetto per creare un vaccino al fine di prevenire malattie di tipo respiratorio, ma questo virus non è dello stesso ceppo che si sta diffondendo in Cina.

Non conosciamo ancora l’origine del virus. Alcuni sostengono che il 2019-n-CoV possa esser stato trasmesso agli esseri umani dai serpenti, ma altri scienziati ritengono non vi siano prove a sufficienza.

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