Gente comune che mette la banconota nell’elastico degli slip di sedicenti legionari per poterli vedere ammazzare il nemico.
“Shoot fotografico completamente nudo. Le posizioni politiche espresse sono mie. Ogni guadagno andrà alla Legione Georgiana (eccetto il 20% per OnlyFans) il periodo di donazione garantito termina il 12/12/22” è quanto si legge sul profilo di Lily Starks, modella orientata al BDSM-switch (alternanza ruolo dominatore/sottomesso).
Il link per accedere alla sua pagina e per acquistare lo shot è reperibile su Twitter, dove la Legione Georgiana è particolarmente attiva.
Già, perché i volontari che invitano a mettere un like per vedere le immagini dei “Wagner” ammazzati (vedi profilo ufficiale @georgian_legion), si finanziano anche con altri canali destinati al crowdfunding che sembrano funzionare bene, considerato che quasi ogni giorno la Legione pubblica le cifre raccolte. Cifre al centesimo o allo strip, se ci passate la battuta…
Maggiore sdegno dovrebbe poi provocare il ricorso alla sessualità per “finanziare” i combattenti di una guerra che sta assumendo contorni sempre più inquietanti: torture, uccisioni riprese per la gioia dei follower, tonnellate di armi che, ad ostilità finite, non si sa che fine faranno.
Ma il sesso è soltanto uno dei finanziamenti sfruttati per un conflitto sempre più irregolare e raccontato sui social network. Qualche giorno fa la Legione Georgiana ha catturato un blindato russo, subito spacciato per tank (tanto nessuno conosce la differenza). Acquisito nel parco macchine della Legione, si coinvolgono i followers per scegliere un nome da dare al mezzo… dietro pagamento. Hashtag: #pimpmytiger laddove “pimp” è un verbo a doppio senso: “equipaggiare” e “fare il pappone”. Insomma, la guerra ucraina diventa una succursale del Saturday Night Live, che piace come l’originale. Il 13 dicembre, ad esempio, l’utente Taras Reshetylo propone di chiamare la blindo “OPTiger” postando, in allegato, la ricevuta di versamento: 50 sterline.
Dici, come ha fatto? Nulla di più facile, perché la Legione fornisce varie alternative: PayPal, bonifico bancario, BTC, Monobank. E, infatti, il 15 dicembre: “$6222, ragazzi, per favore siate civili scegliendo il nome del tank”.
Oltre seimila dollari per il nome di un blindato. E la preghiera di non esagerare che, scritto dagli stessi che chiedono un like per vedere i morti, fa pensare che gli utenti di Twitter si siano scatenati con nomi a dir poco bestiali.
Ricorda Sun Tsu: “Il massimo dell’abilità è sconfiggere il nemico senza combattere”. L’aspetto psicologico e della propaganda in un conflitto è infatti pari, se non maggiore, all’impiego di truppe sul terreno. Ma qui si sta andando oltre: non i buoni del tesoro per le truppe sul Piave, non l’oro alla Patria né i bot Usa per sconfiggere Hitler ed Hiroito ma una lap dance di sangue, con gente comune che mette la banconota nell’elastico degli slip di sedicenti legionari per poterli vedere ammazzare il nemico.
E l’Occidente tace, chiuso nella sua supponenza, nella sua fragilità e nella memoria corta. Agli inizi degli Anni ’90 l’opinione pubblica internazionale provò immotivato orrore nell’apprendere l’esistenza delle reti stay-behind Nato, uomini e donne che, – Silente libertatem servo – , difesero con coraggio, onore, professionalità e discrezione la nostra preziosa libertà. Oggi, si fa invece il tifo per combattenti (ucraini e russi) improvvisati di una guerra icona pop dei social, che ci raccontano morte e sofferenza quasi fossero la trama d’un film.
Una vergogna che passa anche per le operazioni bancarie di chi trova lecito dare denaro a persone che si divertono ad uccidere. Tendenze da un “dark web” ormai alla portata di chiunque.