Da anni negli Stati Uniti va in scena un massacro silenzioso, strisciante che colpisce le parti più vulnerabili della popolazione. Stiamo parlando della catena lunghissima di morte per overdose di oppiacei come il fentanyl, l’oxicodone o il Vicodin, prodotti di gran lunga più forti della morfina molto spesso prescritti direttamente da medici e in seguito rivenduti su Internet come surrogato, ancor più letale, dell’eroina o che colpiscono pazienti oramai divenuti dipendenti dal loro utilizzo.

Come scritto da Hector Abad Faciolince in un articolo ripreso da Internazionale: “I nuovi tossicodipendenti e i morti per overdose degli Stati Uniti, in maggioranza bianchi, cadono nel vizio perché i medici gli prescrivono dei “painkillers”, analgesici”, come detto, “molto forti, oppiacei sintetici, molto più potenti dell’eroina e della morfina”. Nel 2017 Donald Trump ha parlato di “emergenza sanitaria nazionale” e, come scrivevamo nel 2018 su questa testata, nel suo primo discorso sullo Stato dell’Unione citò il problema delle morti per overdose di oppiacei che ” hanno raggiunto livelli epidemici: Nel 2015, 53mila persone sono morte per overdose, principalmente causata da oppiacei, mentre nel 2016 il dato ha fatto segnare un incremento del 21%, portando a 64.000 le vittime: più della somma dei caduti delle guerre in Iraq e in Vietnam”, come riportato da German Lopez di Vox.

E i conti di questo massacro ora possono essere aggiornati con statistiche di lungo termine. 400.000 morti dal 1999 al 2017, 218.000 delle quali per effetto di abuso di farmaci legalmente prescritti. Con morti annue sestuplicate dall’inizio alla fine del periodo. Oggi, per overdose di oppiacei, muoiono circa 130 americani al giorno, 5 ogni ora.

L’amministrazione Trump ha fatto della guerra alla droga e della riduzione delle morti per overdose da oppiacei una priorità sanitaria, andando oltre gli sforzi, purtroppo a lungo inefficaci, messi in campo da Barack Obama. Punto di partenza è stata una crescente dotazione finanziaria. A fine 2018, sottolinea il sito della Casa Bianca, sono stati stanziati 1,5 miliardi di dollari come disponibilità immediata e 6 miliardi per il prossimo biennio, destinati principalmente al rafforzamento del Center for disease control and prevention, l’autorità che si occupa di monitorare il contagio e la diffusione delle malattie sul territorio americano, all’assistenza dei dipendenti da oppiacei e, soprattutto, al controllo e alla regolamentazione delle prescrizioni per evitare gli abusi che, in passato, hanno contribuito a scandali di ampia portata.

Come sottolineato da importanti testate come Scientific American, infatti, la guerra alla droga sta fornendo un aiuto notevole ai 18 milioni di cittadini americani che fanno uso di oppiacei per finalità mediche e che ora riceveranno un’assistenza più pervasiva e un’informazione migliore sui prodotti destinati alla loro cura. L’obiettivo dell’amministrazione Trump è porre fine a una lunga serie di abusi e negligenze che hanno contribuito ad aggravare il problema, reclamando decine di migliaia di vite. E ora si muove anche la giustizia penale. Nella giornata del 18 aprile il Dipartimento di Giustizia Usa ha annunciato 60 arresti, di cui 31 riguardanti medici, nell’ambito della guerra all’abuso di oppiacei. L’operazione riguarda 5 Stati: Alabama, Kentucky, Louisiana, Ohio, Pennsylvania, Tennessee e West Virginia. Tra gli arrestati, un dottore del Tennessee che si faceva chiamare “Rock Doc” e che è accusato di aver prescritto cocktail pericolosi di medicinali, alle volte in cambio di sesso.

Sotto inchiesta anche Laurence Doud e William Pietruszewski, rispettivamente ex amministratore delegato ed ex manager responsabile della conformità della Rochester drug cooperative (Rdo), uno dei dieci più importanti distributori di farmaci negli Stati Uniti, che tra il 2012 e il 2016 avrebbero immesso sul mercato decine di milioni di dosi di farmaci a base di ossicodone. McKesson, Cardinal health e AmerisourceBergen, gruppi farmaceutici che complessivamente gestiscono fatturati pari a 500 miliardi di dollari, dal canto loro sono sotto accusa per aver a lungo lucrato sulla mancanza di informazioni precise circa la pericolosità degli oppiacei.

“L’overdose è diventata ormai la principale causa di morte per gli statunitensi sotto ai 50 anni d’età, provocando più vittime rispetto a quelle causate da incidenti stradali e colpi di arma da fuoco”, ha scritto Tpi. “Ma è ancora più interessante notare come il fenomeno abbia colpito quasi esclusivamente la popolazione bianca e appartenente alla classe media. La fascia maggiormente a rischio è quella dei giovani sotto ai 35 anni”. La parte più insicura e vulnerabile dell’America, a lungo sentitasi dimenticata, è anche la più colpita da una crisi sociale senza eguali sulla cui risoluzione la Casa Bianca e Donald Trump si giocano una fetta importante di credibilità. Riuscirà il Presidente a portare avanti la guerra agli oppiacei che fa strage tra i forgotten men cui più volte si è appellato in campagna elettorale? I primi segnali sembrano incoraggianti. Ma la guerra all’abuso di oppiacei sarà ancora molto lunga.

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