In seguito all’articolo uscito ieri su Gli Occhi della Guerra nel quale si denunciava la presenza su Facebook di un trafficante di esseri umani che dalla Libia pubblicizzava le sue attività illecite con tanto di contatto telefonico, il suo profilo è scomparso dalla rete per alcune ore per poi ricomparire nella tarda mattinata di oggi e scomparire di nuovo.
Nel frattempo è stato individuato un secondo profilo da ricondurre allo stesse utente, sempre a nome “Morad Zu Wara”, e dove compare lo stesso numero di telefono, indicato sullo schermo di un telefonino tenuto da una mano e con sullo sfondo una spiaggia. Il numero in questione risulta tra l’altro attivo anche su WhatsApp con tanto di immagine di un barcone pieno di migranti.
In questo caso è anche possibili visualizzare la sua lista amici, parecchi dei quali algerini tra cui un certo Emad Bouqal che pubblica la foto di un Kalashnikov sopra una bandiera dell’Algeria e un’altra dove si fa immortalare con un vecchio fucile.
Un altro utente presente tra gli amici di “Morad Zu Wara”, tale Masbah Jijel, mostra invece come sfondo la foto di Saddam Hussein con il dito indice alzato, segno molto comune tra i jihadisti in quanto rappresenta l’unicità e l’unità di Allah. C’è poi Hamim Sanfour che invece ha un’immagine di sfondo nera con una svastica bianca.
Diversi inoltre i contatti che mostrano elementi riconducibili all’Italia, come ad esempio “Aymen Milano”, Sidali “Torino”, Mahmoud “Torino” e un altro contatto che scrive di risiedere a Roma.
Una faccenda che non può non destare perplessità e preoccupazione; il trafficante in questione continua infatti ad utilizzare Facebook e WhatsApp come canali per la promozione della propria attività criminale, alla luce del sole. È dunque lecito chiedersi a cosa sia dovuta tutta questa sicurezza.