I militari thailandesi potranno arrestare i cittadini sospettati di aver commesso alcuni tipi di reati. Lo ha annunciato, a sorpresa, il generale Prayuth Chan-ocha, capo del governo dopo l’ennesimo colpo di stato avvenuto nel maggio del 2014.Il decreto, pubblicato sulla Thailand’s Royal Gazette, che ha come titolo “L’oppressione dei crimini che possono minacciare l’economia e la società thai”, è arrivato nella serata di martedì 29 marzo, senza essere stato annunciato prima.Il provvedimento voluto dal premier permetterà all’esercito di poter convocare, arrestare e tenere in prigione fino ad un massimo di sette giorni, tutte le persone che sono sospettate di aver commesso alcuni crimini. Tra i reati scritti nel decreto, troviamo quelli di estorsione, diffamazione, prostituzione e gioco d’azzardo. La legge permetterà ai militari anche di eseguire materialmente gli interrogatori.Il capo della giunta militare ha emesso il decreto avvalendosi dell’articolo 44 della costituzione ad interim, entrata in vigore nel maggio del 2015 in sostituzione alla legge marziale. L’articolo 44 è da subito stato il più contestato perché concede al generale Prayuth Chan-ocha di scavalcare qualsiasi posizione del governo per salvaguardare quella che il premier chiama “sicurezza nazionale”.Secondo le parole di Prawit Wongsuwan, vice primo ministro, “il decreto è stato reso necessario dalla mancanza di personale nella polizia”. Ma varie organizzazioni per i diritti umani che da anni denunciano la deriva autoritaria in Thailandia, hanno affermato che questa legge servirà solo ad aumentare il potere alla giunta militare. Un potere già forte, quasi assoluto, che in due anni ha fatto arrestare centinaia di persone. Compresi diversi giornalisti considerati dissidenti e, non a caso, “pericolosi per la sicurezza nazionale”.Intanto le elezioni democratiche, inizialmente programmate nella seconda metà del 2016, e poi spostate alla fine 2017, dopo che la bozza della nuova costituzione è stata bocciata nel settembre del 2015 dal “Consiglio Nazionale delle Riforme”, un organismo creato dalle stesse forze militari al governo, sembrano sempre più lontane.

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