Il Giappone apre a nuovi diritti di cittadinanza per giovani nati fuori dal Paese. È di nuovo emergenza in Etiopia, dove infuriano le violenze nel Nord tra esercito e combattenti locali. TikTok rischia la super-multa per non aver tutelato la privacy dei giovani europei, Navalny sconterà – altri – 19 anni in galera e la Cina revoca i dazi sul grano australiano. Ecco le cinque notizie del giorno.
Tokyo allarga le maglie per i permessi di residenza in Giappone
Il ministro della Giustizia del Giappone Ken Saito ha annunciato che i minori non giapponesi nati, cresciuti ed educati nel Paese saranno idonei ad un nuovo permesso speciale per risiedere in Giappone. La decisione arriva in risposta alla controversa revisione della legge d’asilo approvata ad inizio anno; il piano accorderà discrezionalità al ministero della Giustizia nella concessione della residenza ai minori che altrimenti rischierebbero l’espulsione; potrebbe aprirsi la possibilità di un’estensione del diritto ai familiari stretti. Secondo l’Agenzia dei servizi per l’immigrazione, alla fine del 2022 i cittadini stranieri che contestavano provvedimenti di espulsione a loro carico erano 4233, e includevano oltre 200 minori nati e cresciuti in Giappone. “L’iniziativa mira a mantenere un’immigrazione appropriata, gestire i permessi di residenza e garantire al massimo la protezione dei minori” ha spiegato Saito in conferenza stampa oggi. “Con questa politica in atto potremo dare ai giovani l’opportunità di vivere serenamente in Giappone, studiare diligentemente, crescere in salute, realizzare i loro sogni e contribuire alla società giapponese” ha concluso.
Stato d’emergenza in Etiopia: incontenibili violenze nella regione di Amhara
Il governo federale dell’Etiopia ha dichiarato oggi lo stato d’emergenza in seguito ad un’intensificazione delle violenze tra l’esercito nazionale e le milizie paramilitari Fano nella regione settentrionale di Amhara. La nuova instabilità nel secondo Paese più popoloso dell’Africa arriva a soli nove mesi dalla fine di una devastante guerra con la vicina regione del Tigray, che ha coinvolto anche i combattenti da Amhara. “Si è reso necessario dichiarare lo stato di emergenza dato che il conflitto è emerso in un’area dov’è diventato difficile contenere la violenza” ha postato il primo ministro Aby Ahmed sui suoi social media. La tensione nell’area sale da aprile, quando il governo federale ha annunciato lo smantellamento delle forze di sicurezza di Amhara. La decisione ha scatenato le proteste dei nazionalisti, con convinti che l’iniziativa avrebbe indebolito la regione. Ethiopian Airlines ha sospeso i voli tra la capitale Addis Abeba e le città del nord, e l’accesso a Internet è stato limitato.
TikTok non tutela a sufficienza la privacy dei minori: in arrivo una multa “milionaria”
Tiktok potrebbe dover pagare una multa potenzialmente milionaria per la gestione dei dati di minori nell’Unione europea. È questo il risultato di una decisione presa oggi dal Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb), e significa che la Commissione irlandese per la protezione dei dati ha la possibilità di emettere una sanzione pecuniaria contro la società cinese entro un mese. Il legislatore irlandese è la principale autorità europea in materia di protezione dati nei procedimenti contro TikTok, dal momento che la sede legale europea del social media cinese si trova a Dublino. La decisione rientra nel quadro di un’investigazione avviata nel 2021 per capire se TikTok ha violato le norme di protezione dati dell’Unione (Rgpd) e come gestisce i dati dei minori tra i 13 e i 17 anni. La piattaforma social è utilizzata da oltre 150 milioni di utenti in Europa, e la società madre ByteDance ha registrato ricavi per oltre 80 miliardi di dollari (72.6 miliardi di euro) nel 2022.
Altri 19 anni a Navalny per estremismo politico
Il leader imprigionato dell’opposizione russa Alexey Navalny è stato condannato a 19 altri anni di reclusione per le accuse di estremismo di matrice politica che lui ha respinto come tentativi di metterlo a tacere. Il procedimento riguardava il Fondo anticorruzione (FBK) da lui aperto, e attraverso il quale ha svolto indagini sulla corruzione del sistema di Vladimir Putin fino al 2021, quando il fondo è stato liquidato. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 20 anni, e l’attivista stesso ieri aveva dichiarato di aspettarsi una lunga condanna, di stampo “stalinista”. Il verdetto di oggi segna la sua quinta condanna penale, e la sentenza è la più lunga delle tre che gli sono già state comminate. Navalny sta già scontando una pena di 9 anni per frode e oltraggio alla corte in un carcere di massima sicurezza ad est di Mosca. Nel 2021 era stato condannato a 2 anni e mezzo di prigione per violazione della libertà vigilata. L’ultimo processo contro Navalny ha avuto luogo a porte chiuse nel carcere dov’è detenuto.
Torna l’orzo australiano in Cina – ora che manca quello ucraino
La Cina ha oggi ritirato i dazi sull’import di orzo proveniente dall’Australia. Una mossa, questa, che punta a migliorare le relazioni bilaterali tra i due Paesi, e che potrebbe alleviare le preoccupazioni cinesi sulle forniture di cereali dopo che la Russia ha sospeso un corridoio umanitario per distribuire grano cruciale per i mercati globali. Le misure anti-dumping e i dazi compensativi dell’80,5 per cento sull’orzo australiano erano stati imposti a metà del 2020, nel pieno delle tensioni diplomatiche tra Pechino e Camberra. Il governo cinese aveva imposto tariffe su numerosi export australiani, dal vino alla carne rosse fino alle aragoste e al legname. Oltre all’annuncio sull’orzo, la Cina ha già ripristinato le importazioni di carbone dall’Australia a gennaio di quest’anno. Il ministro cinese del Commercio ha dichiarato che “non è più necessario continuare ad imporre dazi sugli import di orzo proveniente dall’Australia dati i cambiamenti avvenuti nel mercato nazionale dell’orzo”.