Sono diverse le emergenze sanitarie in Africa. Il continente nero finisce spesso alla ribalta per simili problematiche, che riguardano soprattutto infezioni ed epidemie. Dal 2014 al 2016 molti paesi della parte occidentale combattono contro l’epidemia di ebola, attualmente è il Congo ad avere in casa questa emergenza. Ma oltre alle epidemie più “note”, sono diverse quelle segnalate dall’Oms e che riguardano infezioni e malattie che causano ogni anno centinaia di vittime. 

Dalla febbre gialla al colera

In Nigeria il bollettino dell’organizzazione mondiale della sanità riporta dati piuttosto preoccupanti. Il paese, che domenica va al voto, ha al suo interno problemi legati alle epidemie di febbre gialla e colera. Le zone rurali sono quelle maggiormente colpite e dove si riscontrano anche maggiori difficoltà nel contrastare le malattie e nel prestare più immediati soccorsi. Il sistema sanitario locale non riesce con le sole proprie forze ad intervenire in maniera decisiva, spesso occorre l’aiuto delle organizzazioni internazionali.

In Nigeria è anche presente la cosiddetta “monkeypox“, ossia il vaiolo delle scimmie. Si tratta di una delle “malattie importanti emergenti”, come si legge su News Medical. “È una malattia emorragica acuta – si legge sul portale del nostro ministero della salute – causata da un virus trasmesso all’uomo dal contatto con cibo o oggetti contaminati da escrementi di roditori”. Proprio perchè emergente, non si hanno ancora tutti gli strumenti per combattere questa malattia e sono diversi in tal senso gli allarmi lanciati dall’Oms.

Ma non è ovviamente solo la Nigeria a fare i conti con epidemie del genere. Dal Mali alla Guinea, dal Camerun alla Sierra Leone, sono diversi i paesi africani in cui malattie ed epidemie in Europa poco diffuse sono purtroppo ben presenti nella popolazione. Complessivamente, il continente nero ha fatto passi da gigante in ambito sanitario negli ultimi 20 anni, ma le condizioni igieniche precarie in molte zone unito a sistemi sanitari ancora non diffusi capillarmente nei vari Stati, rallentano la definitiva scomparsa dei virus. Anzi, a volte ne compaiono di nuovi come nel sopra citato caso nigeriano. 

La diffusione di febbre Lassa in Guinea

C’è poi un’epidemia che preoccupa parecchio i medici, in quanto la malattia presenta pochi sintomi riscontrabili e rintracciabili. Il pericolo questa volta viene dalla Guinea: qui è in corso un’epidemia di febbre Lassa, dal nome della città nigeriana in cui viene per la prima volta riscontrato un decesso legato al virus. Si tratta di un’infezione molto grave, che colpisce molti organi vitali. Nel paese africano si contano diversi casi anche in questo 2019. Andare ad individuare l’insorgenza del virus nel soggetto colpito da febbre Lassa, come detto non è affatto semplice. Ecco perchè si cerca di prestare maggiore attenzione ed ecco come mai è lo stesso Oms a lanciare l’allarme. 

Un’allerta che certamente riguarda anche l’Europa. Da questi paesi sopra citati, ogni anno in tanti arrivano nel vecchio continente tramite i flussi migratori. Ed in alcuni casi, alcuni soggetti che presentano queste infezioni contagiose e pericolose sono stati individuati durante i controlli post sbarco. Ma in altri casi, a questi controlli alcuni sono sfuggiti: a Londra ad esempio, nello scorso mese di settembre vengono rintracciati alcuni casi di monkeypox, i primi fuori dall’Africa. L’attenzione dunque deve essere massima: sia con riferimento alla necessità di aiutare i paesi africani ad uscire dall’inferno di queste malattie, sia nei riguardi di chi sbarca in Europa dalle nazioni maggiormente a rischio.

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