Tra indiscrezioni che pesano come macigni, vere e proprie fake news e titoli roboanti su vicende ancora da chiarire, l’immagine del vaccino AstraZeneca è stata gravemente danneggiata. Fin dal suo ingresso sul mercato, l’AZD1222 – questo il nome del siero sviluppato dall’azienda anglo-svedese e l’Università di Oxford – è stato adombrato dal Pfizer-BioNTech, considerato il vaccino migliore sulla piazza. Inizialmente, la questione si limitava soltanto al prezzo di vendita, e quindi all’ambito economico.
Dal momento che, secondo alcune indiscrezioni, il costo di una dose AstraZeneca era nettamente inferiore rispetto alle altre, l’opinione pubblica ha subito maturato il più classico dei pregiudizi. Visto che una singola dose Pfizer costerebbe circa 14.50 $, contro i 2.15$ di AstraZeneca, i 18$ di Moderna e gli 8.50$ di Johnson & Johnson, il ragionamento che ha presto preso il sopravvento è stato il seguente: più è basso il prezzo di un vaccino, e meno quel vaccino è valido. Anche se gli esperti hanno sostanzialmente smentito la relazione automatica tra prezzo e validità di un prodotto, l’associazione tra AstraZeneca e risparmio era ormai entrata nel linguaggio comune.
Effetti collaterali da chiarire
La situazione ha improvvisamente preso una piega pericolosissima nel momento in cui, in giro per l’Europa, sono stati segnalati effetti avversi in alcuni pazienti vaccinati con il siero AstraZeneca. Il carico da novanta è arrivato con presunti decessi collegati all’inoculazione dell’AZD1222. Ancora non sappiamo se c’è un effettivo nesso causa-effetto tra le morti registrate in vari Paesi, tra cui l’Italia, e la somministrazione del vaccino in questione. Eppure, tanto è bastato per far scattare il panico.
Se in un primo momento l’azienda anglo-svedese era finita nel mirino della critica per via del ritardo maturato nelle consegne – e a tal proposito, è stato annunciato un ulteriore taglio delle spedizioni destinate all’Europa -, la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata da alcune dosi somministrate, apparentemente collegate a casi di trombosi. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha aperto un’indagine, ma al momento assicura che non vi sono indicazioni che la vaccinazione abbia causato le patologie in questione.
Panico esagerato
Nel frattempo, però, diversi Stati hanno adottato misure precauzionali: Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia hanno sospeso le inoculazioni con il lotto sospetto, l’Abv5300. Danimarca, Norvegia e Islanda sono andate oltre: hanno sospeso tutte le somministrazioni del siero di AstraZeneca. L’Italia ha, invece, bloccato un altro lotto sospetto, l’Abv2856. Secondo quanto riportato dall’Agi, hanno invece invitato alla calma e garantito che andranno avanti con la somministrazione del siero prodotto dall’azienda anglo-svedese in collaborazione con l’Università di Oxford: Spagna, Germania e Francia.
In ogni caso, è importante rimarcare una certa differenza tra i cosiddetti effetti avversi ed effetti collaterali. I primi possono verificarsi dopo la somministrazione di un vaccino, ma non è detto che siano causati dal farmaco; i secondi sono invece una reazione al farmaco riscontrata da varie persone, non necessariamente pericolosa (effetto noto). In mezzo troviamo gli effetti collaterali, quelle sì reazioni nocive derivanti dall’assunzione di un dato vaccino. Un simile tiro al bersaglio nei confronti di AstraZeneca appare esagerato. Ricordiamo comunque che solitamente il siero AZD1222 è solito provocare alcune reazioni, non gravi, precisamente per via di una risposta del sistema immunitario più forte, che porta a una maggiore probabilità di sviluppare anticorpi. Ma da qui a gridare al panico generale, c’è un abisso.