Gli Usa approvano un pacchetto di 80 milioni di dollari destinati a Taiwan, acuendo ancora di più la tensione con Pechino. In Gabon è stato nominato un nuovo presidente, il generale Brice Oligui Nguema, uno dei responsabili del golpe. In Arabia Saudita viene condannato a morte un insegnante in pensione che ha criticato il regime. L’aeroporto di Timbuctù in Mali è stato attaccato da un gruppo jihadista perché rifugio del gruppo Wagner. Il dilagante terrore delle bande ad Haiti costringe tutti i civili americani a lasciare il Paese. Ecco le cinque notizie del giorno.

Ottanta milioni di dollari in armi a Taiwan aggravano la già precaria situazione con la Cina

Per la prima volta nella lunga storia del sostegno americano a Taiwan, Washington ha deciso di approvare degli aiuti militari diretti a Taipei. L’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha approvato un pacchetto di 80 milioni di dollari, modesto rispetto alle recenti vendite a Taiwan, ma che sarebbe il primo a Taipei e per la prima volta – anche se è ancora da confermare – le armi non verrebbero vendute ma donate. La decisione coincide con l’annuncio da parte di Taiwan di una spesa aggiuntiva pari a 2,97 miliardi di dollari per l’acquisto di armamenti il prossimo anno. Circa la metà dei fondi aggiuntivi verrà destinata all’acquisto di aerei da combattimento, e i fondi rimanenti andranno principalmente ai sistemi navali. Dall’altra parte della sponda, Pechino tuona e avverte che userò “tutte le misure necessarie” per contrastare gli aiuti Usa. “Gli aiuti militari statunitensi danneggiano la sicurezza e il benessere dei compatrioti di Taiwan”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qian, ribadendo la loro contrarietà a qualsiasi contatto tra Usa e Taiwan.

Un nuovo presidente per un nuovo Paese golpista

In Gabon, dopo il nuovo golpe che scuote l’Africa, è stato nominato un nuovo presidente, il generale Brice Oligui Nguema. Sono stati i militari ad annunciarlo nella tarda serata di ieri leggendo un comunicato in diretta su “Gabon 24” nel quale si precisa che Nguema, oggi capo della Guardia presidenziale, è stato scelto “all’unanimità” come presidente del Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni (Ctri) – il nome della nuova giunta. Gli stessi militari che nella notte tra martedì e mercoledì hanno interrotto l’esito delle elezioni in diretta nazionale per annunciare la deposizione del neo presidente Ali Bongo, la chiusura delle frontiere e la sospensione delle istituzioni. Nel frattempo il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana ha annunciato che terrà una riunione nella giornata di oggi dopo aver fermamente condannato il golpe.

In Arabia Saudita si muore per un tweet: condannato a morte un uomo di 54 anni

Un uomo di 54 anni viene condannato a morte in Arabia Saudita. Si tratta di Mohammad bin Nasser al-Ghamdi, un insegnante in pensione perseguito per i suoi post su Twitter e Youtube. “Al-Ghamdi non ha commesso alcun atto di violenza e dev’essere scarcerato immediatamente”, è l’appello di Amnesty International che lanciano un appello alle autorità saudite affinché annullino la condanna a morte. Secondo quanto riferito dal fratello, al-Ghamdi è stato arrestato l’11 giugno 2022 nella sua abitazione a La Mecca. “Le autorità saudite stanno spendendo miliardi di dollari per riabilitare la loro immagine, ma non c’è somma in grado di nascondere quando sia diventato repressivo il loro paese. La condanna di al-Ghamdi, che ha sì e no dieci follower, è un altro segnale dell’aumento del giro di vite contro ogni forma di dissenso”, ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche di Amnesty International sul Medio Oriente e l’Africa del Nord. Al-Ghamdi è stato condannato con l’accusa di “rottura del vincolo di fedeltà con i guardiani dello stato” e “sostegno a un’ideologia terrorista e a un’entità terrorista”. Nei post l’uomo criticava il re e il principe della corona e la politica estera dell’Arabia Saudita.

In Mali le forze jihadiste hanno bombardato un aeroporto rifugio del gruppo Wagner

In Mali c’è stato un bombardamento all’aeroporto di Timbuctù. A rivendicarne la matrice è stato lo Jnim, Il Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani, formazione filo-al Qaeda attiva nel Sahel. Secondo quanto comunicato dagli esponenti del gruppo, l’aeroporto era utilizzato come rifugio dal gruppo Wagner e dai soldati del “traditore” colonnello Assimi Goita, come lo hanno definito. Goita è l’attuale presidente della transizione in Mali, anch’esso protagonista di un colpo di stato avvenuto nel maggio del 2021. I miliziani hanno di recente conquistato la città e fatto già vittime con altri attacchi. Timbuctù adesso è bloccata ed è vietato l’ingresso ai camion merci provenienti dai Paesi confinanti, quali Algeria e Mauritania. 

Polveriera Haiti: l’Ambasciata americana invita i cittadini statunitensi a lasciare il Paese

“Data l’attuale situazione di sicurezza e i problemi infrastrutturali, i cittadini statunitensi che si trovano ad Haiti dovrebbero lasciare il Paese il più presto possibile utilizzando mezzi di trasporto commerciali o privati”, queste le parole dell’Ambasciata statunitense ad Haiti. L’isola caraibica non trova pace ed è preda di continui attacchi da parte della criminalità organizzata che ne fa da padrone. Il gruppo Kraze Baryè, guidato da Vithelhomme Innocent, potente capobanda che ha più volte sconfitto le forze dell’ordine, ha ormai preso di mira da mesi l’ambasciata Usa costringendo quindi i civili americani a lasciare il Paese quanto prima. La situazione sull’isola è ormai fuori controllo dove le bande controllano gran parte della capitale e dintorni diffondendo terrore tra stupri, omicidi e incendi. 

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