La distinzione tra maschio e femmina in Germania è ormai superata. Da oggi, infatti, le persone cosiddette “intersessuali” potranno registrarsi all’anagrafe con il genere “diverso”. Lo ha deciso il Bundestag tedesco, facendo seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale, che nel 2017 aveva imposto al Parlamento di varare una nuova regolamentazione in materia.

Secondo i giudici il vecchio sistema, che prevedeva la registrazione anagrafica con il genere maschile, femminile e “non definito” sarebbe stato contrario al “diritto attenente la sfera personale” e alle leggi contro la discriminazione. La nuova misura introdotta dal Bundestag garantisce, invece, che le persone con caratteristiche fisiche sia maschili sia femminili possano ottenere un riconoscimento ufficiale, che potrà essere scelto direttamente alla nascita, oppure successivamente, attraverso un’apposita certificazione medica che attesti l’intersessualità del richiedente. Presentando lo stesso certificato, inoltre, si potrà anche effettuare un eventuale cambio di nome.

Lo scorso anno la Corte si era pronunciata sul caso di un ricorrente con un solo cromosoma X, al quale era stato vietato di cambiare il suo genere da femminile a “diverso”. Per i giudici, citati dal network d’informazione tedesco Deutsche Welle, le autorità avrebbero dovuto offrire a questa persona la possibilità di scegliere “un’altra qualifica positiva del proprio genere sessuale, che non fosse maschile o femminile”.  

La comunità gay però si divide sulla decisione. Se da una parte c’è chi plaude all’iniziativa del Bundestag, che porta la Germania a scalare la classifica dei Paesi più all’avanguardia in Europa sul tema dei diritti, le associazioni Lgbt tedesche e i Verdi hanno protestato per la presenza all’interno della normativa di “perizie e patologizzazioni” che risulterebbero “non rispettose della dignità personale”. 

In sintesi, le organizzazioni che difendono i diritti degli omosessuali nel Paese chiedono che il cambiamento del nome e la registrazione del sesso all’anagrafe possa avvenire senza il bisogno delle certificazioni previste dalla nuova legge. Una proposta che però è già stata bocciata dal deputato della Cdu, Marc Henrichmann, il quale ha chiarito come un registro ufficiale come quello anagrafico, per mantenere la sua “forza probante”, non possa accettare “auto-valutazioni circa il proprio sesso e sensazioni soggettive”.

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