L’ideologia woke contagia anche i libri per bambini

I cari vecchi libri per bambini, soprattutto nel mondo anglosassone, vengono sostituiti dai nuovi prodotti “woke”, pensati per allevare una nuova classe di liberal-progressisti. Basta con la vecchia letteratura per ragazzi, che riportava i vecchi schemi della società “patriarcale” del razzismo “strutturale” e sistemico della nostra società. Ora i nuovi libri per bambini esaltano l’ambientalismo gretino, il progressismo meticcio e multiculturale, la “diversità” Lfgbtq: chi non si piega ai nuovi dogmi, soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, viene emarginato, e così gli editori fanno gara a pubblicare il prodotto più progressista e politically correct possibile. Basti pensare che, negli Usa, i libri per bambini tra più noti sono, ad esempio W is for Welcome: A Celebration of America’s Diversity – libro che celebra l’immigrazione in America – e a One of a Kind, Like Me / Único Como Yo, che esalta invece la diversità di genere.

I libri per bambini? Sempre più woke e progressisti

Come si legge nella descrizione pubblicata sul web, quest’ultimo racconta come Danny, alla viglia della parata della scuola, “sappia esattamente cosa sarà: una principessa. La mamma lo sostiene al 100% e corrono al negozio dell’usato per trovare il suo costume. È quasi l’ora di chiusura: Danny troverà il costume dei suoi sogni in tempo? One of A Kind, Like Me / Único como yo è una dolce storia sull’amore incondizionato e sulla bellezza dell’individualità. È un libro unico che solleva i bambini che non si adattano agli stereotipi di genere e riflette il potere di una comunità amorevole e solidale”. C’è poi A for Activist, il manuale del futuro progressista: libro “scritto e illustrato per la prossima generazione di progressisti: famiglie che vogliono che i loro figli crescano in uno spazio che non si scusa per l’attivismo, la giustizia ambientale, diritti civili, diritti Lgbtq e tutto ciò in cui gli attivisti credono e per cui combattono”.

Oltre a questi titoli evidentemente pregni di ideologia, negli ultimi anni c’è stata anche una proliferazione di biografie politiche dedicate a un pubblico giovanissimo, inclusi libri illustrati su Obama o Mandela, oltre a quello sul giudice latino Sonia Sotomayor e persino sulla ex senatrice di estrema sinistra, Elizabeth Warren. E quelli dedicati ai politici conservatori? Non esistono o sono difficili da trovare. È un dato che la dice lunga su chi sta vincendo questa vera e propria “guerra culturale” fra liberal e conservatori.

Antirazzismo e diversità di genere

La “razza” è uno dei temi prediletti dagli scrittori “woke”. Nel suo libro del 2019 How To Be an Antiracist, lo storico Ibram X. Kendi spiega cosa significa essere “antirazzisti””nell’America di oggi. “L’unico rimedio alla discriminazione razzista è la discriminazione antirazzista. L’unico rimedio alla discriminazione passata è la discriminazione presente. L’unico rimedio alla discriminazione attuale è la discriminazione futura” scrive Kendi. Nel 2020 lo studioso dell’antirazzismo ha pubblicato Antiracist Baby, testo nel quale afferma che ai bambini viene “insegnato a essere razzisti o antirazzisti, non c’è neutralità”. In tutto il libro, Kendi suggerisce ai lettori di “concentrarsi sulla razza, parlare di razza e persino assicurarsi di “confessare le idee razziste che a volte esprimiamo”.

Come nota Scott Walker, mentre i libri progressisti per bambini degli anni ’70 “cercavano di promuovere la tolleranza di diversi punti di vista, razze, religioni e orientamenti”, quelli di oggi vogliono riscrivere completamente la cultura occidentale. “Il marito di Babbo Natale di Daniel Kibblesmith è un ottimo esempio. Nella sua storia di Natale, Babbo Natale è gay con un marito di nome David, il Polo Nord si sta riscaldando a causa del riscaldamento globale, Rudolf ha restrizioni dietetiche e gli elfi godo dei sindacati. Con riferimenti woke in quasi ogni pagina, l’agenda dell’autore è chiaramente la protagonista di questa storia, con qualsiasi tipo di spirito natalizio che assume un ruolo minore”.

E i vecchi classici? Vittime della cancel culture

E mentre i nuovi titoli “woke” conquistano le librerie, dall’altra i vecchi classici finiscono nel tritacarne della cancel culture. Per fare spazio al “progresso” serve liberarsi di ciò che è vecchio e vetusto e non rispecchia più i canoni della modernità. Come nota Il Foglio, In Canada, ad esempio, Asterix il Gallo, Tintin il belga e Lucky Luke il cowboy americano sono stati dati alle fiamme nelle scuole dell’Ontario. Sempre in America, il libro della serie di Capitan mutanda (80 milioni di copie vendute in tutto il mondo) è stato di recente ritirato dalle vendite in America e l’autore per bambini Dav Pilkey si è scusato per i suoi “dannosi stereotipi razziali”. Ma le cose in Inghilterra non vanno di certo meglio: qui, infatti, dalle biblioteche stanno scomparendo i libri per l’infanzia di Roald Dahl e classici come Ali Babà e i quaranta ladroni.