La deriva ecologista in Francia ha due nuovi bersagli: il Tour de France e l’albero di Natale. Sono passati solo due mesi e mezzo dalla vittoria elettorale dei Verdi francesi alle elezioni amministrative che hanno permesso al partito ecologista ed europeista francese EELV di conquistare città quali Strasburgo, Marsiglia, Bordeaux e Lione. Ma nonostante il breve periodo, i neo sindaci hanno già incominciato ad alzare il tiro.
Il Tour de France
In una serie di dichiarazioni shock, Gregory Doucet, sindaco di Lione, ha definito il leggendario Tour de France ‘maschilista’ e ‘poco ambientalista’ auspicando che la Grande Boucle non passi più per la sua città. Il sindaco ha fortemente criticato tutte le vetture a motore che circondano i corridori poiché inquinano l’ambiente dove passano. Non ha risparmiato nemmeno i gadget che vengono donati dagli sponsor in quanto rappresenterebbero “un notevole spreco di materiali”. La gara ciclistica, forse la più famosa al mondo, è poi stata accusata di machismo poiché non è prevista una competizione femminile che possa creare la parità dei sessi anche nello sport. (Una corsa ciclistica femminile esisteva ma non si effettua più dal 2009 ndr).
Non è la prima volta che il Tour de France viene attaccato. Da quest’anno i vincitori di tappa e le maglie gialle non verranno più baciati da graziose miss francesi ma, in seguito alle proteste delle femministe che avevano accusato di ‘sessismo’ le premiazioni con sole ragazze sul podio, sarà presente anche un uomo. Nel 2019, 38000 firme sull’onda del #metoo chiedevano di farla finita con la ‘pessima abitudine di considerare le donne come oggetti e ricompense’. Probabilmente gli organizzatori non hanno inserito due uomini alle premiazioni altrimenti rischiavano accuse di discriminazione per l’assenza di donne sul podio.
Albero di Natale
Il Tour de France non è l’unica vittima dell’ ‘ondata verde’ francese. Il sindaco ecologista di Bordeaux, Pierre Hurmic ha voluto annunciare che non intende più installare il tradizionale albero natalizio nella centrale Place Pey-Berland. “Ho il brutto ricordo di un albero morto che ogni anno installiamo nel centro della città. Questo non è il nostro concetto di ambientalismo,” ha dichiarato in conferenza stampa come riportato da Le Point. Il sindaco ha poi aggiunto che al posto di un solo albero natalizio ‘morto’ di diciassette metri, pianteranno altri alberi ‘vivi’ più piccoli in diverse parti della città.
La destra francese insorge
Non sono mancate le reazioni immediate. L’eurodeputato François-Xavier Bellamy, volto nuovo del centro destra francese dei Les Républicains, attacca e lancia l’allarme avvisando che “l’ecologismo rischia di divenire una nuova forma di autoritarismo”. Marine Le Pen ha immediatamente twittato: “”Queste persone hanno un rifiuto viscerale di tutto ciò che compone il nostro Paese, le nostre tradizioni, la nostra cultura.” Anche insospettabili politici francesi tra cui l’arci-femminista Ministro per l’uguaglianza di genere e per la cittadinanza Marlène Schiappa si è dichiarata ‘stupita’ da dalle dichiarazioni dei sindaci verdi.
Nonostante il grande risultato elettorale dello scorso giugno in Francia, i verdi sono stati al centro di numerosi polemiche in merito alle posizioni estremiste che alcuni suoi membri hanno preso riguardo le politiche ambientali e sociali. Tali posizioni come quelle degli autorevoli sindaci di Lione e Bordeaux volte a cancellare la cultura popolare nazionale e le tradizioni, hanno fatto ottenere ai verdi l’appellativo di ‘Khmer verts’ – i Khmer verdi – rievocazione dei famigerati Khmer rossi di Pol Pot.