In Cina la ricerca scientifica prosegue a gonfie vele e non si ferma di fronte a niente. Altro che etica e limiti imposti dalla morale pubblica: a Pechino e dintorni procedono dritti sulla strada tracciata dal Partito Comunista cinese, la stessa che fa rima con progresso e futuro radioso. Per riuscire a superare gli Stati Uniti ed essere finalmente un Paese all’avanguardia, il governo cinese ha deciso di puntare sullo sviluppo della scienza. Una ricerca, sia chiaro, che si estende in più campi: dalle tecnologie della vita quotidiana, come ad esempio le reti 5G o le telecamere di videosorveglianza, ai satelliti, dall’intelligenza artificiale alla medicina. Proprio riguardo a quest’ultimo aspetto la Cina ha scatenato una serie di polemiche a causa di un esperimento effettuato un anno fa da He Jiankui. In quel frangente il ricercatore dell’università di Shenzen riuscì a far nascere da una gravidanza due bambine dotate di una mutazione genetica che le avrebbe protette dall’infezione da Hiv. La tecnica genetica utilizzata fu il Crispr-Cas9, considerata pericolosissima dalla comunità internazionale, anche se le polemiche vere e proprie arrivarono perché la Cina aveva osato superare i “limiti” che si era sempre imposto di non superare l’Occidente.
I primi ibridi di maiale e scimmia
L’ultimo traguardo raggiunto dalla scienza cinese è stato quello di aver creato due maialini con una piccola parte di cellule di macaco nel loro organismo. I media hanno parlato di “ibridi di maiale e scimmia”, anche se pochi hanno approfondito il significato di un simile passo in avanti. La Cina continua la sua ricerca sugli animali “chimera” – ovvero creati artificialmente – per arrivare a ottenere organi da trapiantare nell’uomo; in altre parole, l’obiettivo finale è far crescere organi umani negli animali per trapiantarli nei pazienti. La nascita dei due animaletti, secondo quanto riportato da New Scientist, è avvenuta presso lo State Key Laboratory of Stem Cell and Reproductive Biology di Pechino. Pare che le chimere siano nate vive, anche se sarebbero decedute nel giro di una settimana. Il procedimento non è stato semplice: i ricercatori hanno prima modificato geneticamente le cellule di scimmia cunomolgus, quindi le hanno iniettate in embrioni di maiale cinque giorni dopo la fecondazione. Oltre 4000 embrioni sono stati impiantati nelle scrofe e sono nati 10 maialini, tra i quali due chimere.
Verso le chimere umane
Tang Hai, uno degli autori dello studio citati, ha detto che “questa ricerca è considerata il metodo più promettente per generare organi” anche se “i problemi etici impediscono lo studio delle chimere umane nel tardo stadio embrionale di sviluppo”. La mente, insomma, è giù proiettata sullo studio delle chimere umane anche se “i risultati di questa tipologia di ricerche potrebbero però aprire la strada al superamento degli ostacoli nella reingegnerizzazione di organi eterogenei e raggiungere il massimo obiettivo della ricostruzione di organi umani all’interno di un animale”. In ogni caso ’è ancora molta strada da fare prima che sia possibile l’applicazione clinica di tale tecnica. Nel frattempo la Cina è riuscita a clonare con successo Kunxun, un cane poliziotto che fungerà da apripista per quella che si preannuncia una vera e propria rivoluzione.