La peste nera torna a spaventare il mondo intero. Cresce l’apprensione all’interno della comunità internazionale per quanto accaduto in Mongolia, dove sono stati riscontrati due casi e un’intera regione è stata messa in quarantena. La zona rossa, il luogo sul quale sono subito piombati i riflettori dei media, è Khovd, una regione occidentale situata al confine con la Russia.
Il Centro nazionale per le malattie zoonotiche della Mongolia (Nczd) ha spiegato che i pazienti infettati dal morbo, un giovane di 27 anni, tale Pansoch Buyainbat, e suo fratello di 17enne, hanno contratto la cosiddetta “peste della marmotta“. I due sono adesso ricoverati in ospedali separati nella medesima provincia: il fratello maggiore sarebbe in condizioni critiche.
Le autorità, ha scritto l’agenzia Tass, hanno subito messo in quarantena il capoluogo di provincia e uno dei distretti della regione, a circa 500 chilometri a sud delle repubbliche siberiane meridionali di Tyva e Altai. Vietato l’ingresso dei veicoli nella regione e cittadini isolati. L’episodio spinge a farsi delle domande. Ad esempio, che tipo di peste è quella che ha colpito i due ragazzi? Qual è la sua origine? Quali sono le aree a rischio e come avviene il salto di specie?
La “peste della marmotta” e le aree a rischio
Partiamo col dire che la peste riscontrata in Mongolia è legata al consumo di carne di marmotta, e che per questo motivo è stata definita “peste della marmotta”. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), l’infezione batterica, se non trattata in tempo, può uccidere gli adulti entro 24 ore. Il batterio responsabile dei contagi dei due fratelli è lo Yersinia pestis, lo stesso che nel Medioevo ha provocato una pandemia di peste nera. Una pandemia terribile, che nel XIV secolo uccise 50 milioni di persone.
La peste è dunque una malattia antica ma non ancora estinta, visto che, mentre se ne sono perse le tracce in Europa, è ancora presente in tante altre regioni. La lista dei Paesi più a rischio è piuttosto lunga: alcune zone della Russia, la Cina, il Caucaso. E ancora: diversi Stati africani, tra cui Mozambico, Kenya, Sudafrica, Tanzania e Madagascar, e perfino certe aree rurali degli Stati Uniti, come Arizona, Nevada, New Mexico, California e Oregon.
Sintomi, trasmissione, rischi e cure
Tre sono le forme principali della peste. La peste polmonare, la più pericolosa e virulenta, si trasmette da una persona all’altra proprio come il Sars-CoV-2; quindi, attraverso droplet e aerosol, quando parliamo, tossiamo o starnutiamo. I sintomi principali sono tosse, polmonite e febbre altissima. Il tasso di mortalità oscilla intorno al 50%. Il periodo di incubazione varia da uno a sette giorni.
La peste bubbonica, la più comune, comporta l’infiammazione dei linfonodi e la conseguente comparsa di bubboni sul corpo dei malati. La sua insorgenza, spesso violenta, avviene dopo un periodo di incubazione compreso tra i due e i 12 giorni. Si trasmette con il morso di pulci infette. Il contagio da uomo a uomo avviene solo se si entra in contatto con le parti lesionati del paziente infetto. Infine, nella peste setticemica, anche questa non trasmessa direttamente tra esseri umani, lo Yersinia pestis si propaga nell’apparato circolatorio del paziente e provoca febbre, sanguinamento e brividi.
Come spiegato, l’infezione può avvenire in vari modi: il morso di una pulce infetta ma anche entrando in contatto con i fluidi corporei di animali a loro volta infettati o consumando carne cruda di roditori malati. Quest’ultimo caso è quanto sarebbe accaduto in Mongolia ai due giovani fratelli. La specie di animale coinvolta potrebbe essere la marmotta tarbagan, detta anche marmotta sibirica e infestata dalla Ceratophyllus silantievi, una pulce che a sua volta ospita lo Yersinia pestis.
Nell’aprile 2019 una coppia è morta di peste bubbonica nella provincia mongola occidentale di Bayan-Ulgii dopo aver consumato carne di marmotta cruda. Per quanto riguarda la Mongolia, secondo l’Nzcd, nel Paese muore almeno una persona all’anno per la peste, di solito dopo essere entrata in contatto con le marmotte. Si guarisce dalla peste? Al momento non esiste alcun vaccino. Per sperare in una pronta guarigione è fondamentale trattare subito la malattia con antibiotici come cloramfenicolo, streptomicina, tetracicline e gentamicina.