Il ministro della Difesa tedesco Annegret Kramp-Karrenbauer ha recentemente varato di un nuovo programma di addestramento per i volontari che decidono di arruolarsi nelle Forze Armate. Il progetto, come riportato da Deutsche Welle, era stato annunciato per la prima volta dopo lo scoppio della pandemia e mira a fornire un addestramento “che unisce combattimento e supporto nei confronti della popolazione” ed è indirizzato a chi intende prendersi un anno sabbatico prima dell’inizio della carriera universitaria o lavorativa. I volontari presteranno servizio in 13 località dove riceveranno, per tre mesi, un addestramento militare di base. In seguito verranno sottoposti ad un programma più avanzato che gli insegnerà come proteggere edifici, depositi e ponti. I volontari dovranno impegnarsi, conclusi i sette mesi , a rendersi disponibili per cinque mesi nell’arco dei sei anni successivi quando il loro aiuto potrebbe essere necessario in caso di disastri naturali o qualora si verifichi una nuova pandemia.
Il punto della situazione
Il piano del ministero della Difesa ha suscitato un forte interesse tra la popolazione e circa 9mila persone, il 20% delle quali è composto da donne, hanno fatto domanda per i mille posti disponibili per quest’anno. Non tutti, però, hanno apprezzato l’iniziativa ed alcune organizzazioni caritatevoli hanno affermato che progetti di questo genere dovrebbero essere svolti nell’ambito del servizio civile mentre altri hanno obiettato sulla possibilità di offrire un arma a giovani di appena 17 anni.
Le Bundeswehr (forze armate unificate della Germania) sono tra i trenta eserciti più grandi del mondo ed al secondo posto in Europa dopo l’esercito francese. Nel febbraio del 2021 il loro personale era composto da 184,017 individui in servizio militare attivo e da 80,698 civili. Le spese militari tedesche, che hanno raggiunto i 49.3 miliardi di dollari nel 2019, consentono alle Bundeswehr di essere tra il settimo ed il nono esercito meglio finanziato al mondo. Nel 2011 il governo tedesco decise di trasformare le Bundeswehr in un esercito composto da professionisti e di sospendere la coscrizione. L’obiettivo era quello di ridurre le dimensioni dell’esercito (tagliando i costi burocratici) e di trasformare le forze armate in un corpo specializzato. Si decise di procedere malgrado la coscrizione fosse stata introdotta in Germania, nel 1945, per evitare che l’esercito si potesse trasformare in una forza elitaria in grado di disporre di un proprio potere politico e di ubbidire, con più facilità, agli ordini di un potenziale dittatore.
Gli ultimi sviluppi
Il Covid-19 ha influenzato, in maniera sia diretta che indiretta, i settori della difesa e della sicurezza all’interno dell’Unione europea. La spesa per la difesa a livello comunitario ed in misura minore a livello nazionale è finita sotto pressione, sono emerse vulnerabilità a livello infrastrutturale e nelle catene di rifornimento degli Stati Membri e si è inoltre evidenziata l’incapacità di Bruxelles nel supportare i Paesi membri nell’ambito delle emergenze sanitarie di natura pubblica. L’aiuto dei militari è necessario per fronteggiare al meglio alcuni aspetti della pandemia e nello specifico per potenziare le capacità di vaccinazione dei governi europei.
La logistica è uno dei pilastri dell’esercito e questa peculiarità può essere sfruttata per costruire enormi centri vaccinali, ad esempio, negli stati, da affidare poi alla responsabilità dei civili. La Bundeswehr non si è tirata indietro ed ha inviato più di 20mila uomini per aiutare con le vaccinazioni nell’ambito del più grande dispiegamento sul suolo tedesco degli ultimi venti anni. La crisi scatenata dal coronavirus potrebbe portare ad un ripensamento del ruolo ricoperto dalle forze armate nei paesi europei, dove le tendenze anti-militariste sono piuttosto diffuse in alcuni strati della società. Potrebbe non essere più così utile avere degli eserciti di piccole dimensioni e potrebbe diventare auspicabile creare nuove sinergie e forme di cooperazione tra governi civili e personale militare. Una trasformazione storica, quella degli eserciti, che potrebbe rivelarsi benefica anche per la società. Quest’ultima potrebbe disporre degli aiuti dei militari mentre i primi potrebbero integrarsi con maggiore facilità all’interno del tessuto sociale.