L’Italia come gli altri Paesi del mondo, si trova ancora travolta dall’onda del coronavirus che continua a correre veloce con importanti numeri di contagio. La speranza dallo scorso mese di dicembre è riposta sull’efficacia dei vaccini e sulla risposta dei cittadini alle campagne di vaccinazione. Abbiamo fatto il punto della situazione con il professor Antonio Cascio, primario del reparto Malattie Infettive del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.

Come vede il ritorno dell’Italia suddivisa a colori per combattere l’epidemia?

Ritengo corretto adottare questa strategia, purtroppo le medicine certe volte sono amare.

Secondo lei c’è qualche misura particolare da poter adottare ancora non applicata?

Utilizzare l’esercito per evitare gli assembramenti all’uscita delle scuole, nelle strade della movida ed anche nei mezzi pubblici.

Dallo scorso 27 dicembre anche in Italia sono iniziate le prime vaccinazioni, andando avanti di questi ritmi quando pensa potremmo raggiungere l’immunità di gregge?

Mi auguro entro il prossimo settembre; più verosimilmente entro dicembre o successivamente se ci saranno delle difficoltà se le aziende produttrici non rispetteranno i tempi di consegna.

A Palermo è nata una particolare iniziativa da lei diretta che ha a che vedere con lo studio degli effetti del vaccino, di cosa si tratta?

Si tratta di un’indagine estesa a tutto il territorio nazionale che ha lo scopo di valutare la prevalenza di reazioni avverse potenzialmente ascrivibili al vaccino tramite un sistema basato su un questionario distribuito tramite internet, Facebook, Linkedin, Instagram e altri social che le persone alle quali è stato somministrato il vaccino potranno compilare tramite il proprio smartphone o tramite il proprio PC. Alle stesse persone raccomandiamo comunque anche di fare la segnalazione all’Agenzia Italiana del Farmaco. Tale studio prende in considerazione i casi di infezioni avvenuti in persone già vaccinate. Per partecipare al sondaggio bisogna cliccare su questo sito http://palermo.fastrackcity.it/vaccinazione-covid-19/

A chi è consigliato il vaccino in modo particolare e, allo stesso modo, a chi è sconsigliato?

Il vaccino è consigliato in modo particolare al personale sanitario e sociosanitario, agli ospiti e al personale dei presidi residenziali per anziani, alle persone che hanno dagli 80 anni in su, alle persone che hanno dai 60 ai 79 anni. Tutti coloro che soffrono di più di una patologia cronica, immunodeficienze e/o disabilità dovrebbero al più presto essere vaccinati. Il vaccino non è raccomandato al momento ai minori di 16 anni. Non perché si pensa che possa essere pericoloso o che non sia efficace, semplicemente perché negli studi registrativi non sono stati inclusi ragazzi con età inferiore ai 16 anni.

Fino a questo momento, qual è stata la risposta dei cittadini alle campagne di vaccinazione?

Nel complesso l’adesione è stata molto alta in tutte le regioni italiane

Tornando per un attimo all’andamento dell’epidemia, la fase attuale potrebbe essere considerata come quella iniziale di una terza ondata? Oppure siamo ancora nel mezzo della seconda?

Io la considero una coda della seconda, questa coda purtroppo ha a sua volta dei “colpi di coda”. 

Perché alcune regioni, come ad esempio la Sicilia, che a inizio emergenza registravano un basso tasso di contagio adesso hanno un’elevata circolazione dell’epidemia?

Una spiegazione potrebbe essere legata al fatto che nelle regioni risparmiate dalla prima ondata epidemica ci siano molte più persone “vergini” e quindi ricettive al virus,  ma probabilmente la vera spiegazione sta nel fatto che in tanti pensavano che alla stregua della prima ondata anche la seconda non li avrebbe interessati e hanno abbassato la guardia.

Nelle ultime settimane si è parlato molto di varianti del virus: qual è la sua opinione in merito?

Non possiamo escludere che in diverse regioni italiane possano circolare diverse varianti di SarsCoV-2 compresa quella inglese. Avremmo dovuto investire di più sui laboratori in cui è possibile eseguire il sequenziamento del virus. Mi auguro che l’Istituto Superiore di Sanità possa ricevere i risultati dei sequenziamenti dei diversi laboratori periferici ed interpretare meglio come evolve l’epidemia nelle diverse regioni italiane.  Continuiamo a indossare la mascherina e mantenere il distanziamento sociale e cerchiamo di vaccinarci tutti al più presto. Tanto minore è il numero delle persone infette tanto minore sarà la possibilità che nuove varianti potranno emergere.

Cosa dobbiamo aspettarci dal comportamento del virus nei prossimi mesi?

Sono fiducioso sul fatto che le restrizioni poste in essere ci daranno dei risultati ben visibili fra 20-30 giorni. Purtroppo fin quando non sarà raggiunta l’immunità di gregge il virus potrà dare origine a nuove ondate epidemiche