Sono notizie drammatiche quelle che arrivano dal fronte francese della guerra contro la pandemia di Covid-19, con gli ospedali dell’Alsazia ormai strapieni e i malati che devono affrontare un durissimo viaggio sino in Aquitania per trovare posti letto. Nonostante siano giorni che l’apparato sanitario della Francia orientale sia entrato in crisi profonda, il governo centrale ed i dipartimenti non sono riusciti a potenziare la ricettività delle strutture, rendendo l’unica percorribile la strada della ripartizione degli infetti. Nella sola giornata di domenica sono infatti state 36 persone ad essere trasportate d’urgenza a bordo dei treni ad alta velocità nelle città orientali di Nancy e Poitiers, secondo il quotidiano francese Le Monde, alle quali vanno aggiunte le dieci persone evacuate per via aerea. E stando agli osservatori, nei prossimi giorni la crisi che sta vivendo il Paese potrebbe aumentare ancora di più, essendo lontani ancora dal picco dei contagiati.

Il trasporto dei malati è una soluzione momentanea

Considerando i numeri del momento, la soluzione del trasporto – sebbene estrema – risulta ancora relativamente praticabile, nonostante i rischi cui vengono esposti i pazienti trasferiti su mezzi improvvisati per l’occasione. Tuttavia, col passare dei giorni e con l’aumentare dei contagi tale soluzione diventerà sempre più inefficace, costringendo il governo centrale a vagliare soluzioni alternative volte a potenziare l’accoglienza del sistema sanitario. Campi medici militari ed espansione delle strutture già esistenti sono l’unica via da intraprendere per cercare di salvare la vita ai malati che versano in condizioni critiche, per i quali le ore perse durante il trasporto rischiano di divenire fatali.

Nonostante l’Eliseo abbia già vagliato piani volti al potenziamento del sistema sanitario, l’effettiva messa in pratica è partita al rallentatore, contribuendo alla crisi sanitaria che sta attraversando la Francia orientale proprio in queste ore. Adesso, però, si sta avvicinando l’ora ultima per poter agire, con l’Aquitania che non sarà in grado di accogliere ancora per molti giorni i pazienti provenienti dall’Alsazia, iniziando a fare i conti anche con i contagiati locali.

Potenziare gli ospedali e rispettare l’isolamento

La linea decisa da Macron è stata molto chiara negli scorsi giorni: la Francia deve lavorare  per potenziare il proprio sistema sanitario, mentre i francesi devono collaborare rimanendo il più possibile all’interno delle proprie abitazioni. Questi due fattori sono le uniche discriminanti che saranno in grado di decidere l’esisto della guerra contro il nemico invisibile del Covid-19, come espresso sin dal primo giorno dal presidente della Francia Emmanuel Macron. Tuttavia, a quindici giorni dall’introduzione del lockdown la forza del patogeno è parsa ancora più forte di quanto si pensasse in partenza, riuscendo a mettere già in crisi il sistema sanitario della Francia.

Per cercare di limitare anche il carico sugli ospedali e salvaguardare la vita dei cittadini, le misure prese dalla Francia si sono contraddistinte per la durezza delle restrizioni e per il grande numero di controlli effettuati dalle forze dell’ordine. Tuttavia, ciò non è bastato ade evitare la fuga dalle città delle scorse settimane che ha portato alla diffusione anche nelle campagne del coronavirus, allargando a macchia d’olio le dimensioni del problema e rendendo più complicata la sua gestione.

Il tempo per le critiche riguardo alle mosse attuate è però passato: il lievitare del numero dei contagiati ha messo la totalità della politica francese e del suo popolo nella condizione di dover agire, senza lasciare spazio ai rimpianti. Altrimenti, se anche in questa situazione continuassero gli scontri senza giungere a decisioni definitive, la sensazione è che la conta dei morti potrebbe diventare ancora peggiore di quello al momento atteso.





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