Ad aprile 2020, nel bel mezzo della prima ondata della pandemia di Covid-19, il mondo intero deve ancora sopportare settimane di passione e lockdown prima di riassaporare la fugace libertà estiva. In quei giorni tutti i riflettori sono puntati sull’Asia, nel continente dal quale si pensa possa essere partito il Sars-CoV-2 (non vi sono tutt’ora certezze in merito alle sue origini). In Corea del Nord, dove secondo la versione ufficiale del governo locale il virus non sarebbe riuscito a entrare, Kim Jong Un è letteralmente scomparso dai radar. Oltre il 38esimo parallelo, il presidentissimo è evaporato come neve al sole. Lui, da sempre immortalato sui quotidiani, citato dalle agenzie statali, presente nelle aperture dei telegiornali, cessa improvvisamente di esistere. Che cosa è successo a Kim? “È morto”, è una delle spiegazioni più persistenti e insistenti. Versione in seguito smentita dalla strana riapparizione del Grande Leader. Intanto, mentre gli analisti si chiedevano che fine avesse fatto Kim Jong Un, il Kenya, in Africa, deve fare i conti con un’invasione di locuste. Una furia travolgente che distrugge ogni raccolto, ogni coltura, ogni terreno, mandando in fumo il lavoro di numerosi coltivatori, disperati per aver perso tutto.

La “morte” di Kim

L’ultima apparizione pubblica di Kim Jong Un risale all’11 aprile. Da allora, l’uomo più importante della Corea del Nord, oseremmo dire il volto del Paese, svanisce nel nulla. Nessuno sa che fine abbia fatto il Grande Leader. C’è chi dice che si trovi in stato vegetativo dopo un’operazione cardiovascolare finita male dopo una crisi cardiaca; chi sostiene si sia ritirato in una delle sue ville per paura del Covid; e chi è convinto che possa esser morto. Kim, in mezzo a mille misteri, riappare soltanto il primo maggio, in occasione dell’inaugurazione di una fabbrica di fertilizzanti della città Sunchon, città situata a una cinquantina di chilometri dalla capitale Pyongyang.

Ma per tutto il mese di aprile, i media nordcoreani mantengono il silenzio: zero notizie sul luogo in cui si trova il “Grande leader” e sipario calato sulle sue attività. È proprio in questo periodo che iniziano a circolare voci sulla possibile successione di Kim. Il suo posto, nel caso in cui dovesse essere davvero morto, potrebbe essere preso dalla sorella, Kim Yo Jong. L’indiscrezione nell’indiscrezione divide nuovamente gli esperti, tra chi ritiene impossibile che una donna possa interrompere la dinastia dei Kim e chi sostiene che un cambio di registro sia già in atto. Oltre il 38esimo parallelo, il Covid-19 sembra essere una minaccia lontana.

Le locuste invadono il Kenya

Il Kenya è attraversato dalla più grande piaga di locuste del deserto degli ultimi 70 anni. Un evento catastrofico senza precedenti degno di questo 2020 del tutto sui generis e votato agli estremi. Miliardi di insetti si riversano, per settimane, sulla nazione africana devastando raccolti e colture. Gli ospiti indesiderati arrivano dalla Somalia e dall’Etiopia. L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) spiega che le locuste avevano invaso oltre 26 delle 47 contee keniote.

Il motivo di un simile disastro? Probabilmente le favorevoli condizioni di accoppiamento delle bestiole verificatesi in Yemen in seguito ai cicloni di maggio e ottobre 2018. Certo è che gli agricoltori locali non hanno mai visto niente di simile. Interi sciami, identici a nuvole scure, coprono il sole in pieno giorno. Inutile scacciare la minaccia facendo baccano, roteando bastoni e colpendo le pentole: non appena cessa il silenzio, le locuste tornano all’azione.

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