Una vigilia di Pasqua violenta quella passata a Bruxelles. Nonostante la quarantena, nella notte tra sabato e domenica, violenti scontri si sono registrati nel quartiere di Anderlecht portando all’arresto di 57 persone colpevoli di avere assaltato e distrutti mezzi della polizia belga, come riporta la televisione di stato Rtbf.

Tutto era incominciato venerdì 10 aprile quando una pattuglia della polizia in perlustrazione stava controllando che tutti gli abitanti stessero rispettando la quarantena imposta dalle autorità belghe in seguito all’emergenza coronavirus. Nell’adempiere il loro compito, i poliziotti hanno fermato un giovane che stava girando per le strade in scooter. Quest’ultimo, anziché fermarsi come intimato, è fuggito. Durante l’inseguimento e percorrendo una strada contromano, ha incrociato un’altra vettura della polizia contro la quale si è scontrando morendo fatalmente.

Alcune gang locali, che da sempre mal sopportano i controlli delle forze dell’ordine in alcune zone della città, hanno chiamato a raccolta i loro fiancheggiatori inscenando delle sommosse per protestare contro la morte del giovane ragazzo e, più in generale, per dare un messaggio intimidatorio alle autorità del posto, scoraggiandole a non ispezionare più le “loro” aree di competenza.

Guerriglia urbana

Abitanti della zona, asserragliati dentro le loro case in ossequio — loro si — alla quarantena, hanno filmato gli scontri e immediatamente questi video hanno fatto il giro dei social media. Si vedono chiaramente decine di persona sfidare e minacciare a volto coperto la polizia violando in un solo colpo sia le leggi sull’ordine pubblico che le restrizioni dell’isolamento obbligatorio.  In seguito all’escalation di violenze, alcuni vandali hanno preso di mira una camionetta della polizia distruggendone i vetri, prendendola a calci e bucando le gomme. Per fortuna, i poliziotti all’interno erano riusciti a fuggire prima. Scene di una vera e propria guerriglia urbana tanto che la polizia per ristabilire l’ordine ha dovuto fare uso di idranti e caricare a più riprese i manifestanti per disperderli.

Il borgomastro di Anderlecht Fabrice Cumps ha chiarito al Le Soir che la famiglia del giovane morto nell’incidente ha immediatamente fatto un appello alla calma chiedendo di non strumentalizzare quanto accaduto. Ma i manifestanti, non ascoltando la volontà dei famigliari del deceduto e mossi da altri interessi, non hanno voluto fermarsi. Nonostante gli interventi di rinforzi, gli scontri si sono prolungati nella notte tanto che i cittadini potevano sentire degli elicotteri volare nei cieli di Bruxelles per sorvegliare e monitorare eventuali nuovi assembramenti di teppisti.

Il problema della sicurezza a Bruxelles

Le forze politiche hanno condannato all’unanimità le violenze dichiarando la loro solidarietà alla polizia. Ma il dibattito sulla sicurezza nella capitale belga (e dell’Europa) si è riaperto. Da ormai più di dieci anni, alcuni quartieri della città non sono più sotto pieno controllo delle forze dell’ordine. Il caso più eclatante finito sui giornali di tutto il mondo è quello di Molenbeek, quartiere a nord della città, tristemente famoso per essere la fucina di terroristi islamici dall’attacco alla stazione spagnola di Atocha del 2004 fino ad arrivare agli attacchi terroristici di Bruxelles nel 2016, passando per il Bataclan a Parigi nel 2015.

Altri quartieri, meno noti, sono ormai delle enclave della malavita e la polizia ha difficoltà a mantenerne l’ordine. A pochi passi dalla Grand Place, l’ormai storica scuola ebraica del centro di Bruxelles ha dovuto chiudere i battenti in seguito a numerosi minacce antisemite. I genitori non si fidavano più a mandare in quella zona i loro figli. Troppo pericoloso. Sui murales delle case o delle parrocchie, il viso della Vergine Maria è stato pitturato di nero e una vignetta esce dalla sua bocca con una scritta in arabo “Maria vi vuole bene” per evitare i continui atti vandalici contro le icone sacre cristiane.  Le amministrazioni dei vari comuni della città stanno cercando di riqualificare le zone considerate più a rischio. Ma un duro lavoro li aspetta. La radicalizzazione islamica dei quartieri fuori controllo è penetrata in profondità, ad imam salafiti è stato permesso di predicare al di fuori delle regole attirando nuovi adepti specie tra i giovani. Un permissivismo e lassismo ha creato dei veri propri ghetti dove cova un rancore difficile da estirpare. Se questa è la capitale d’Europa…

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