È successo a Edmonton, quartiere periferico a nord di Londra, dove cinque persone sono state pugnalate nel giro di quattro giorni. Come spiega il Corriere della Sera, due sono state dimesse mentre tre versano in gravi condizioni.

Dietro questi episodi potrebbe esserci un aggressore seriale. La prima vittima ad essere rimasta esanime sull’asfalto è stata una donna di 45 anni, pugnalata sabato poco dopo le 19 ad Aberdeen Road; quattro ore dopo è toccato a un 52enne, vicino Park Avenue; domenica all’alba è stata la volta di un ragazzo di 23 anni, ferito alla metropolitana di Seven Sisters; alle 9 di mattina la quarta vittima, un 29enne assalito col coltello su Brettenham Road.

Aggressioni a Edmonton: c’è un sospettato

Come riporta la Bbc, l’aggressore potrebbe essere Jason Kakaire, 29 anni, che si è presentato dinanzi al tribunale di Highbury Corner nelle scorse ore. Potrebbe essere lui il nuovo “Jack Lo Squartatore” di cui parlano in queste ore i media inglesi.

Episodi che hanno letteralmente seminato il panico nel quartiere periferico londinese. Come riporta il Corriere, la polizia aveva raccomandato la massima cautela ai residenti. “Non stiamo consigliando alle persone di barricarsi in casa – spiega Helen Millichap, comandante del distretto, provando a placare la psicosi – tuttavia, fino a quando le indagini non saranno chiuse, devo chiedere alla gente di tenere gli occhi aperti e segnalarci qualsiasi cosa sospetta: il messaggio è che la polizia c’è, è qui con i cittadini”.

La piaga delle armi da taglio nel Regno Unito

Il caso è solo l’ultimo di una serie di violenze e accoltellamenti fuori controllo in tutta Londra. Come raccontato da Alasdair Lane su Gli Occhi della Guerra, nel 2018 a Londra sono avvenuti 134 omicidi, il più alto numero da un decennio a questa parte. Per la prima volta nella storia, Londra ha superato le turbolente strade di New York in quanto a numero di morti. Sembra che a guidare la violenza sia stata una combinazione letale di possesso di coltelli e cultura giovanile: almeno la metà delle uccisioni ha visto coinvolta un’arma da taglio e un terzo delle vittime aveva meno di 24 anni.

Un problema che va ben oltre la capitale. Con 285 casi da gennaio a marzo 2018, gli accoltellamenti fatali in Inghilterra e Galles hanno raggiunto il più alto livello mai registrato. Nel febbraio 2019 Birmingham, la seconda città più grande del Paese, ha visto morire tre adolescenti in soli dodici giorni per colpa di crimini legati alle armi da taglio.

L’aumento dei crimini per via di coltelli e pugnali, sottolinea Lane sulle colonne di questo giornale, esercita un’enorme pressione sul servizio sanitario. Secondo recenti statistiche, sono stati registrati quasi 5.000 ricoveri ospedalieri per ferite da arma da taglio, che hanno provocato un frenetico consumo di risorse sanitarie.

Londra, capitale violenta

L’orrore degli accoltellamenti a Londra sembra non finire, tant’è che anche il 2019 parte malissimo. Come racconta il Sun, la capitale è stata segnata da attacchi fatali sin dall’inizio dell’anno: “una piaga che non mostra una fine”, spiega il tablod inglese. Al 3 di aprile sono 20 le vittime di accoltellamenti accertate soltanto a Londra: due persone sono state pugnalate in due diversi attacchi nelle prime ore del 2019: Carlotte Huggins, 33 anni, e un buttafuori rumeno, Tudor Simionov, anch’egli 33enne.

Jaden Moodie, 14 anni, Nedim Bilgin, 17 anni e Lajean Richards, 19 anni, sono morti – giovanissimi – per la stessa ragione. Una spaventosa scia di sangue che è diventata una vera e propria “emergenza nazionale”. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha chiesto al governo di “rivedere i tagli” e assicurare alla capitale i “finanziamenti di cui abbiamo bisogno per assicurarci che ci sia abbastanza polizia in tutta Londra“.

Le statistiche parlano chiaro: il fenomeno delle morti per armi bianche nel Regno Unito rappresenta un male insito nella cultura giovanile. Un cancro difficile da curare.