Da una parte la percezione delle persone. Dall’altra la realtà dei fatti, supportata da statistiche, numeri e report stilati dai migliori esperti. Questi due aspetti, la percezione della realtà e la realtà stessa, dovrebbero coincidere, eppure non è mai così. L’ennesima dimostrazione arriva dalla Germania: il Paese è in recessione da due trimestri consecutivi, eppure i tedeschi non se ne rendono conto e, come sottolinea il quotidiano Italia Oggi, “non sono mai stati così felici”. La soddisfazione ha raggiunto picchi altissimi e numerosi indicatori confermano la rosea percezione dei cittadini; tanto per fare due esempi, il numero dei divorzi è in picchiata (è sceso in 15 anni dal 50% al 37%) e i pensionati non si lamentano. Il sondaggio che ha misurato la temperatura della società tedesca è il Glucksatlas, il cosiddetto “atlante delle felicità” che viene condotto da 15 anni intervistando una platea composta da 30 mila persone. Il campione è quanto mai omogeneo, visto che prende in considerazione abitanti dei grandi centri urbani così come quelli dei paesini, dell’Est come dell’Ovest.

La felicità dei tedeschi

Il Gluckstalas è molto importante, così tanto da essere considerato una radiografia “dello stato del Paese”. Il risultato offre molte sorprese e altrettanti spunti di riflessione. Innanzitutto, i tedeschi più felici e soddisfatti sono quelli dell’ex Ddr. Eppure la vulgata popolare ha più volte sottolineato come esistesse un malcontento latente ed evidente in quella che una volta era la Germania dell’Est: il sondaggio smentisce l’opinione pubblica e spegne ogni emergenza. Dunque i partiti populisti che hanno trovato terreno fertile nella Germania orientale non hanno avuto successo per via del malcontento degli abitanti, o per lo meno non solo per quel motivo. Inoltre, nonostante l’economia tedesca abbia subito un chiaro rallentamento, pochi tra gli intervistati sembrano essersene resi conto.

Un risultato sorprendente

Ma quanto sono felici i tedeschi? I risultati dicono “7,14”. Spieghiamo meglio: in una scala da uno a dieci, la media della felicità ha raggiunto il punteggio di 7,14, totalizzando lo 0,14 in più rispetto al valore di 7,05 ottenuto l’anno scorso. Bernd Raffelhuschen, professore di Tubinga, ha spiegato che il motivo deriva dal fatto che l’economia tedesca “migliora da dieci anni”. In altre parole, dopo un’ascesa incontenibile durata un decennio, i cittadini tedeschi sono disposti a concedere un periodo di stallo. Gli esperti sottolineano che il pil della Germania è diminuito dello 0,1% per due trimestri consecutivi, e il timore che il Paese possa cadere in recessione è altissimo. Cittadini preoccupati? Neanche per sogno, perché i salari continuano ad aumentare, mentre i disoccupati restano costanti o addirittura calano. Interessante rimarcare il fatto che a contribuire alla formazione della felicità siano concetti come salute, famiglia, tempo libero, casa, reddito e lavoro, ma non il clima. I giovani tedeschi concordano con Greta, ma continuano a rispettare l’ambiente come facevano già negli anni passati. Analizzando nel dettaglio la geografia della felicità, la regione più felice della Germania è la Schleswig Holstein, ossia una delle meno ricche. Come detto, anche gli anziani sono più felici: il reddito non sempre è soddisfacente ma vivono di più e hanno più tempo libero grazie a eccellenti misure sociali.





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