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Flavio Bolsonaro, figlio del presidente del Brasile, è stato messo sotto indagine dalla corte di giustizia del Paese perché sospettato di esser parte di un ingente giro di tangenti che implicherebbe anche la moglie. Sebbene il caso fosse stato chiuso con un nulla di fatto negli anni scorsi, recentemente i pubblici ministeri brasiliani hanno deciso di riaprire la questione che, a loro detta, necessita di ulteriori accertamenti. L’indagine risale al periodo in cui il figlio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro ricopriva il ruolo di legislatore a Rio de Janeiro; coincidenza temporale che ha spinto i giudici a riaprire le indagini, nonostante lo stop da parte della corte suprema federale meno di un anno fa.

Flavio inguaia il padre

Nonostante il caso fosse già noto alla stampa e, volente o nolente, avesse arrecato danni d’immagine alla famiglia, la notizia della riapertura delle indagini arriva in un brutto momento per il presidente, occupato a contrastare la nuova ascesa politica di Luiz Inácio Lula da Silva. Dopo la decisione della corte suprema federale di scarcerare il leader del partito nazionale dei lavoratori di sinistra, i deputati fedeli a Bolsonaro hanno già iniziato a lavorare ad una proposta di legge che possa rimetterlo dietro alle sbarre. Lula, accusato di corruzione, è stato rimesso in libertà in quanto non soggetto a condanna definitiva; decisione questa che potrebbe far da storico in caso di sentenza di colpevolezza per Flavio Bolsonaro: ma a quale prezzo? A meno di una legge ad hoc successiva ad un ipotetica condanna, la stessa proposta legislativa studiata appositamente per il caso di Lula rischierebbe di colpire anche il figlio dell’attuale presidente brasiliano: con un ulteriore danno di immagine per l’esecutivo brasiliano. Viceversa, fermare i lavori significa lasciare Lula a piede libero, accettando il rischio di avere costantemente la sua figura politica con il fiato sul collo, pronto a sfruttare ogni minimo errore.

Bolsonaro e la battaglia contro la corruzione

Uno dei punti chiave che aveva mosso la campagna elettorale del vulcanico Bolsonaro era stato proprio la battaglia contro la corruzione ed il giro di tangenti, problemi che da anni attanagliano il Paese e che sotto il governo di Lula avevano raggiunto livelli elevatissimi. In questo schema il problema legato alle questioni legali del figlio Flavio sono un grande inciampo per il presidente, messo davanti ad una difficile questione: salvare la faccia o salvare il suo erede?

Domanda che troverà risposta nei prossimi mesi, quando le indagini saranno portate nuovamente a compimento. In ogni caso, la situazione rischia di lasciare la politica brasiliana in stand by, soprattutto sulle questioni legate alle riforme dell’apparato legale dello colosso sudamericano. Dando inoltre all’ex presidente Lula un nuovo terreno di scontro politico per affrontare il nemico Bolsonaro.

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