Lavorare per realizzare i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo in tutta sicurezza: è questo l’obiettivo del Giappone, pronto ad accogliere l’importante evento sportivo quadriennale, già posticipato a causa della pandemia di Covid-19. Quella che soltanto un anno fa sembrava un’impresa, a causa dell’incessante diffusione del virus in tutto il mondo, è oggi diventata una certezza. Le Olimpiadi, programmate per il 2020 ma rinviate a luglio 2021, si terranno e saranno un simbolo per le generazioni a venire.
Almeno, questa è l’idea del governo giapponese, chiarissimo nel ribadire il concetto per bocca dello stesso premier, Suga Yoshihide. “Saranno un simbolo dell’umanità che supera il Covid-19 e un’opportunità per mostrare al mondo la ricostruzione del Giappone dal devastante terremoto e dallo tsunami (del 2011, ndr)”, ha spiegato il signor Suga. In vista dello storico appuntamento sportivo, il Giappone si sta quindi preparando a offrire il miglior contesto possibile ai tanti ospiti che prenderanno parte all’avvenimento. Non solo da un punto di vista sanitario, con le attuali misure di contenimento anti Covid mirate ad abbattere i contagi ed efficaci, ma anche da quello logistico-organizzativo.
La Host Town Initiative
Impossibile non citare la Host Town Initiative, un’iniziativa pensata appositamente per collegare le città giapponesi ai vari Paesi che prenderanno parte ai Giochi di Tokyo, così da incrementare gli scambi; turistici, in vista del futuro, ma anche culturali e sportivi. L’assunto base è semplice: poiché la nazione ospitante delle Olimpiadi – in questo caso il Giappone – può già massimizzare le prestazioni sportive della propria squadra nazionale nella competizione, grazie alla vicinanza del pubblico “di casa”, le autorità giapponesi hanno pensato bene di offrire agli ospiti una sponda per sviluppare relazioni a lungo termine con una realtà locale.
Il Paese partecipante potrà quindi contare su un serbatoio extra di tifo e passione e, parallelamente, promuoversi e tessere legami con la realtà locale. Certo, da qui a quando si terranno le Olimpiadi il virus difficilmente sparirà nel nulla. Nonostante questo, con tutte le contromisure del caso e in massima sicurezza, le cosiddette Host Towns faranno di tutto per far sì che atleti e residenti possano interagire tra loro nel miglior modo possibile. La speranza è quella di rivitalizzare i territori vessati dalla pandemia e stabilire un rapporto duraturo tra il Giappone e le nazioni del mondo. Un rapporto capace di alimentare l’eredità dei Giochi, che si mantenga nel tempo e ben oltre le Olimpiadi.
Simbolo di rinascita
Se le Olimpiadi saranno il simbolo di rinascita, assieme allo sport dovranno resuscitare anche altri concetti, in primis turismo ed economia. Spetterà alle Host Towns promuovere scambi economici e culturali con i Paesi ospitanti, affidandosi a rigorose linea guida sanitarie per salvaguardare la salute di tutti gli ospiti. I numeri sono emblematici di quanto sia fondamentale questo progetto: ci sono 517 Host Towns registrate e 183 Paesi ospiti.
Le città giapponesi impegnate nell’iniziativa faranno sentire tutto il loro calore ai team sportivi che arriveranno a Tokyo, daranno il benvenuto agli atleti, prima e dopo i Giochi, garantendo loro la migliore ospitalità possibile e strutture idonee per allenamenti, oltre che occasioni per imparare la cultura nazionale.
Il Giappone è dunque pronto a offrire ai Paesi stranieri la possibilità di introdursi e presentarsi alla popolazione locale grazie agli sportivi impegnati nelle Olimpiadi. Per quanto riguarda l’Italia, ci sono già diverse Host Towns pronte ad accogliere gli atleti italiani (qui la lista completa).
Troviamo la città di Sendai, situata nella prefettura di Miyagi, la stessa che ha ricevuto il sostegno dell’Italia subito il grande terremoto che nel 2011 colpì il Giappone orientale. In un video, il sindaco della città ha ricordato l’impegno del nostro Paese: “Cari italiani, vi ringrazio del prezioso sostegno per il disastro causato dal grande terremoto. Vi aspettiamo con tutto il cuore. Forza Italia!”.
Anche la città di Gotemba è arrivato un importante messaggio di sostegno al nostro Paese: “Ci dispiace che il Coronavirus vi abbia colpito. La nostra città sta considerando il modo migliore per accogliere la squadra italiana, perché possa prepararsi per le gare in condizione ottimale. Anche noi ci sentiamo parte della famiglia della squadra nazionale italiana, che sta affrontando queste difficoltà. Tanti cittadini si sono riuniti con passione, e hanno organizzato un gruppo di tifo per l’Italia chiamato ‘Forza azzurri'”. Insomma, Tokyo sta scaldando i motori, pronta a dare il via ai prossimi Giochi Olimpici.