In assenza di un vaccino, l’unico modo per arginare la diffusione del nuovo coronavirus è fare in modo che i contagi si riducano il più possibile. Il motivo è semplice: meno persone si infettano tutte in una volta e minore sarà la pressione sul sistema sanitario.

In assenza di alcun freno, infatti, le persone contagiate diventerebbero così tante da far collassare gli ospedali di qualsiasi nazione. Una situazione del genere potrebbe verificarsi in ogni Paese, indipendentemente dall’efficienza del suo sistema sanitario nazionale. Certo, dove la sanità è migliore ci sarà una capacità di resistenza maggiore ma tutti, prima o poi, finirebbero con il superare il limite massimo di sopportazione dei loro istituti. A quel punto i nuovi pazienti, molti dei quali guaribili con apposita assistenza, non potrebbero più essere curati per mancanza di posti letto e personale.

Il discorso appena fatto è riassunto in modo semplice e intuitivo dal grafico “abbatti la curva”, ormai diventato virale e condiviso sui social network da milioni di persone. Continuare a condividerlo è necessario per una ragione. Guardando l’immagine (e capendo il suo significato) le persone riusciranno a capire ancora meglio perché è quanto mai doveroso restare in casa e rispettare le raccomandazioni del governo: ridurre le interazioni, lavarsi le mani e uscire solo in casi strettamente necessari.

Prevenzione e controllo

Il grafico citato si riferisce a uno studio risalente al 2007 e preparato dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) negli Stati Uniti. L’obiettivo era illustrare le misure da adottare in caso di epidemie o pandemie, adottando forme di prevenzione.

Infografica di Alberto Bellotto

Tre sono gli esiti di questa strategia, se così può essere definita: ritardare il picco dell’epidemia, alleggerire la pressione sugli ospedali e far crollare il numero dei contagiati. La differenza tra l’adottare questa strada e nel non farlo e rappresentata da due curve a confronto: una con una punta pronunciata, l’altra più bassa e distribuita nel tempo. La più pronunciata mostra cosa accade se i governi non prendono misure volte a contenere le infezioni di fronte a virus per i quali non esiste alcun vaccino o immunità; la seconda cosa accade in presenza di misure restrittive.

Due scenari a confronto

Senza provvedimenti, ogni persona può infettare mediamente due o più persone fino a che il virus si diffonde rapidamente in tutto il Paese; i malati sono sempre di più, aumentano rapidamente e gli ospedali non riescono a sopperire agli urgenti bisogni. L’altra curva illustra lo scenario desiderabile. Quando ci sono misure preventive e restrizioni le persone continuano a contagiarsi ma in maniera molto più lenta. I casi aumentano ma in numero decisamente inferiore rispetto all’assenza di limitazioni. In questo modo gli ospedali sono in grado di gestire l’emergenza e i danni saranno ridotti, sia dal punto di vista sanitario che da quello economico.

In altre parole è importante fare in modo di “spalmare” il picco su più settimane per risparmiare risorse ed evitare danni collaterali e irreversibili al sistema sanitario nazionale. Il grafico “abbatti la curva” non è stato pensato specificatamente per il nuovo coronavirus ma può essere applicato anche nel caso del Covid-19.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.