Il Kazakistan e il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) hanno comunicato di aver formulato e finalizzato un piano d’azione teso al miglioramento del benessere e delle condizioni di vita della gioventù kazaka. Trattasi di un evento di importanza nodale, per il presente e il futuro della nazione centroasiatica, dal quale proverrà un impulso stimolante e significativo al concretamento dell’agenda sociale della dirigenza kazaka.
Il piano d’azione
Il 3 aprile è stato comunicato dal servizio stampa del Comitato per la protezione dei diritti dei bambini del Ministero dell’istruzione e della scienza del Kazakistan che è stato firmato un piano d’azione congiunto con il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) in merito all’implementazione dell’Indice di benessere dei bambini (Children Wellbeing Index) a Nur-Sultan. Il miglioramento delle condizioni di vita e del benessere dei bambini kazaki rientra fra le priorità di natura sociale presenti nell’agenda del presidente Kassym-Jomart Tokayev, perciò la notizia non giunge come un fulmine a ciel sereno per coloro che seguono l’evoluzione del Kazakistan post-Nazarbaev.
L’indice, che dovrebbe trovare applicazione ufficiale a partire dal prossimo anno, arricchendo l’esistente meccanismo di monitoraggio complessivo, è stato pensato “per migliorare la situazione dei bambini in varie aree […] e valutare l’efficacia della politica nazionale” e avrà una natura bidimensionale, ergo combinerà dati quantitativi e qualitativi al fine di una comprensione approfondita del panorama dell’infanzia kazako.
Il contributo dell’Unicef
L’indice è stato elaborato con il contributo prezioso dell’Unicef, l’organo delle Nazioni Unite dedicato alla tutela dell’infanzia, e contribuirà ad elevare sensibilmente la qualità della metodologia di calcolo di fenomeni e problematiche attualmente impiegata in Kazakistan, adattandola agli standard mondiali e possibilitando l’adozione di politiche ad alto impatto.
Il modello al quale le autorità kazake hanno fatto riferimento nel corso della procedura di formulazione dell’indice è stato fornito dall’Ufficio di ricerca Innocenti dell’Unicef, il centro studi dell’agenzia competente nella conduzione di ricerche e nell’erogazione di supporto ad entità governative e non governative richiedenti supporto nel campo dell’infanzia. Come scritto in precedenza, l’indice sarà basato sulla raccolta e sulla mescolanza di elementi d’indagine sia quantitativi sia qualitativi, ma vedrà anche l’impiego dei risultati provenienti dai censimenti della popolazione.
L’indice servirà una varietà di obiettivi, tra i quali il monitoraggio delle condizioni di vita dei bambini, lo studio delle differenze di benessere tra settori e tra regioni geografiche e la raccolta e l’analisi dei dati provenienti dai suddetti a scopo di supporto concreto alla politica nello sviluppo di agende, iniziative e piani d’azione sia settoriali sia nazionali.
La situazione dei bambini in Kazakistan
Il motivo per cui Kazakistan e Unicef stanno collaborando nel campo dell’infanzia è intuibile dando uno sguardo ai numeri: un terzo della popolazione kazaka ha tra gli 0 e i 17 anni, cioè circa 5 milioni e 600mila su 18 milioni e 500mila abitanti totali, da qui la necessità di conformare l’agenda politica ai bisogni di questa significativa componente demografica da cui dipende il futuro del Paese.
L’Unicef sta giocando un ruolo determinante nella foggiatura dell’agenda per l’infanzia del Kazakistan. Perché, a parte il supporto nell’elaborazione dell’indice di benessere, l’organo delle Nazioni Unite è attivo nell’erogazione di assistenza tecnica e nella formazione degli operatori impiegati nell’infanzia, nel contrasto alla delinquenza giovanile, in campagne di sensibilizzazione sulla violenza domestica, nello sviluppo di una società accessibile e inclusiva e nel sostegno alle famiglie numerose attraverso l’introduzione di programmi sociali ad hoc.
La strada verso il benessere integrale è ancora lunga, specialmente per quanto riguarda il rapporto accessibilità-disabilità e la questione dell’indigenza nelle famiglie numerose, ma le cifre (fornite dall’Unicef) indicano che la direzione intrapresa è sicuramente quella giusta: mortalità perinatale ridotta del 50% dal 2008 ad oggi, criminalità minorile diminuita del 53% dal 2009 al 2017 e tasso di alfabetizzazione virtualmente pari al 100%.