“L’Olanda è entrata in lockdown e ci resterà dal 19 dicembre al 14 gennaio”. Il premier olandese, Mark Rutte, si è presentato in conferenza stampa in diretta tv per annunciare alla popolazione il nuovo piano del governo. Per arginare la crescita della pandemia è stato scelto di utilizzare il pugno duro: negozi non essenziali, bar, ristoranti e altri luoghi pubblici terranno le saracinesche abbassate per poco meno di un mese, così come le scuole e i parrucchieri. “Il lockdown è inevitabile a causa della quinta ondata che si sta avvicinando con Omicron”, ha dichiarato Rutte, aggiungendo che “la variante Covid si sta diffondendo più velocemente del previsto”.
“Dobbiamo prevenire il peggio”, è la frase-slogan utilizzata dalle autorità, che tuttavia non sembra aver affatto convinto i cittadini. Secondo il sondaggio pubblicano oggi da Hart van Nederland, infatti, il sostegno alla misura è condiviso soltanto dal 35% degli olandesi. Sono lontani i tempi di unità nazionale, quando le richieste delle autorità venivano accolte a cuore aperto per contribuire a sconfiggere la pandemia. Il messaggio è chiaro: a più di due anni dallo scoppio dell’emergenza nazionale, dopo innumerevoli sacrifici e con le campagne vaccinali in atto, nessuno ha più intenzione di privarsi della propria quotidianità. Dunque, oltre a contenere Omicron, il governo dovrà monitorare con attenzione anche ogni singola tensione che potrebbe mandare in subbuglio la popolazione.
Le ragioni del lockdown
Certo, l’Olanda è tecnicamente in lockdown ma, come vedremo, stiamo parlando di un lockdown molto più morbido di quanto non si voglia lasciare intendere. In ogni caso, perché il governo ha deciso una stretta del genere? Fondamentalmente per due ragioni. La prima: prevenire eventuali scossoni di sistema causati dall’enigmatica variante Omicron. Gli epidemiologi sostengono che l’ultima trasformazione del Covid diventerà dominante nel Paese tra Natale e Capodanno. L’obiettivo, ha affermato il ministro della salute de Jonge, è dunque quello di guadagnare tempo prezioso per consentire a quante più persone possibile di completare il ciclo vaccinale. “Dobbiamo prendere misure ora per precauzione. Dobbiamo stare al passo con l’onda che sta arrivando”, ha spiegato, ancora, il ministro.
La seconda ragione sta nella campagna vaccinale del Paese. È vero che l’88,9% degli olandesi over 18 ha ricevuto almeno una dose di vaccino e che l’85,8% ha terminato il ciclo vaccinale (dati ufficiali del governo); è però altrettanto vero che la maggior parte dei vaccinati ha ricevuto le dosi diversi mesi fa. Tra maggio e luglio L’Aia ha coperto il grosso della popolazione. Ora, a distanza di circa 5 mesi dall’ultima iniezione ricevuta, molte persone stanno iniziando a perdere l’immunità acquisita. Le terze dosi procedono a velocità di crocera e i contagi sono ripartiti, spaventando esperti e autorità.
Un lockdown particolare
Tornando al piano natalizio attuato dall’Olanda, è importante distinguere i titoli propagandistici riportati da numerosi media da quanto accadrà realmente nel Paese. L’Outbreak Management Team, ovvero la squadra nazionale per la gestione dell’epidemia, ha raccomandato al governo di chiudere più settori possibili. Rutte ha parlato di lockdown, anche se il nuovo isolamento olandese è un po’ diverso rispetto ai lockdown che molti Paesi – Olanda compresa – hanno assaggiato negli ultimi due anni. Basta dare un’occhiata alla lista contenente le misure comprese nella nuova stretta governativa. Le ha elencate il quotidiano De Telegraaf.
Ecco, di seguito, le più importanti: restare a casa il più possibile evitando folle e assembramenti; mantenere ovunque la distanza di sicurezza di 1,5 metri; non ricevere a casa più di due persone al giorno con età superiore ai 13 anni; limitare le visite ad amici e parenti non più di una volta al giorno; alla vigilia di Natale, Natale, Santo Stefano e Capodanno si possono ricevere un massimo di quattro persone al giorno; l’istruzione e l’assistenza extrascolastica sospendono le attività in presenza; tutta la ristorazione è chiusa, con possibilità di ordinazione e ritiro; chiusi pure i negozi non essenziali. Anche qui è permesso ordinare e ritirare; i negozi essenziali sono aperti fino alle 20; aperti i servizi come distributori di benzina, farmacie, biblioteche, autoscuole, notai e avvocati; chiuse tutte le professioni di contatto non mediche, come parrucchieri ed estetisti; chiusi cinema, musei, teatri e sale da concerto; chiusi tutti i luoghi di sport indoor ad eccezione dei corsi di nuoto. Gli impianti sportivi all’aperto rimangono aperti per tutte le età dalle 5:00 alle 17:00.
Queste regole, ad eccezione per le chiusure delle attività commerciali, non sono supportate da obblighi bensì da raccomandazioni urgenti; raccomandazioni, ad esempio, che valgono tanto per l’invito a casa degli ospiti quanto per gli spostamenti. Il ministro della Salute olandese, Hugo de Jonge, ha specificato che al momento le persone possono continuare ad andare in vacanza, anche all’estero, ma che devono attenersi alle regole del Paese in cui si stanno recando.