All’orizzonte prende forma una nuova speranza nella lunga ed estenuante lotta contro il coronavirus. A dire il vero, già nelle corse settimane, si era fatto un gran parlare di un possibile vaccino nasale anti Covid, più facile da utilizzare e conservare rispetto alla sua versione intramuscolare. Adesso quell’idea, portata avanti da diversi ricercatori sparsi in giro per il mondo, potrebbe essere presto concretizzata da un team di ricerca dell’Università di Hong Kong (HKU).

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, il famigerato vaccino nasale proveniente dalla megalopoli asiatica potrebbe essere disponibile sul mercato nel giro di due o tre anni. Gli studi clinici in corso, almeno quelli fin qui effettuati, starebbero dimostrando la sicurezza del prodotto per la soddisfazione degli esperti. Un membro dell’équipe sanitaria della HKU, il professor Ivan Hung Fan-ngai, ha spiegato che oltre 10 persone hanno preso parte alla prima fase della sperimentazione clinica dello spray nasale. “Finora, stiamo vedendo che il vaccino è molto sicuro. Stiamo monitorando il livello di anticorpi generati”, ha dichiarato Fang-ngai.

I vaccini nasali

Nel caso in cui tutto dovesse andare per il verso giusto, potremmo dunque fare affidamento sui vaccini nasali. Ma che cosa sono? E come funzionano? Partiamo dalle basi. Innanzitutto i vaccini anti Covid fin qui disponibili vengono somministrati tramite iniezione intramuscolare. Quasi tutti impiegano due dosi, effettuate nel giro di qualche settimana l’una dall’altra. Al momento soltanto il Johnson & Johnson è un monodose. Molti di loro devono essere conservati a temperature molto basse, pensiamo a quelli che impiegano la tecnologia mRna, come il Pfizer-BioNTech, e presentano non pochi problemi logistici.

Gli spray nasali, in fase di sviluppo a Hong Kong, Australia e Finlandia, potrebbero migliorare la situazione. Prendendo in considerazione il prodotto in fase di studio alla HKU, sappiamo che quel vaccino si basa su un farmaco antinfluenzale – anch’esso spray nasale – precedentemente inventato da un team locale. Modificando il vaccino antinfluenzale con parte dell’antigene di superficie del Sars-CoV-2, gli scienziati hanno ottenuto una sorta di adattamento che sembra promettere bene. In caso di fumata bianca, ci troveremo di fronte a un vaccino che potrebbe funzionare sia contro il Covid che contro i virus dell’influenza.

Una possibile rivoluzione

Il vaccino della HKU, somministrabile per inalazione, potrebbe generare anticorpi nella mucosa interna di naso e bocca delle persone immunizzate, ovvero nei principali punti presi d’assalto dal coronavirus. Il Sars-CoV-2, infatti, come spiega il sito del Ministero della Salute italiano, si trasmette per lo più tramite droplet e aerosol da una persona infetta quando starnutisce, tossisce, parla o respira e si trova in prossimità di altre persone. Gli studi sono ancora in corso. Fin qui non sono stati rilevati effetti collaterali degni di nota, ad eccezione di lievi mal di testa e un po’ di congestione nasale.

Per quanto riguarda l’utilizzo, chi non è mai stato vaccinato avrà bisogno di due dosi del vaccino nasale versione HKU, mentre chi è già stato vaccinato con due dosi di un vaccino inframuscolare (a Hong Kong sono disponibili due vaccini: il Sinovac e il Pfizer-BioNTech) potrà accontentarsi di una soltanto. Altra novità tanto interessante quanto rilevante: anche i bambini di appena sei mesi saranno forse in grado di usare lo spray nasale, ma per avere maggiori certezze in merito serviranno altri dati.

Menzioniamo, tra gli altri vaccini nasali in fase di sviluppo, quello del cosiddetto BBV154, un vaccino somministrato come spray nasale realizzato dall’indiana Bharat Biotech. Lo spray in questione contiene un adenovirus di scimpanzé sviluppato dai ricercatori della Washington University. Nei topi è in grado di produrre anticorpi con una singola dose. Resta da capire, con ulteriori ricerche, come funzionerà con gli esseri umani. Certo è che l’arrivo di un vaccino nasale potrebbe agevolare ulteriormente la campagna di vaccinazione mondiale.