Il vaccino anti Covid AstraZeneca è finito nuovamente nell’occhio del ciclone. Non bastavano i tanti dubbi sollevati in merito ai presunti effetti collaterali provocati dal prodotto, prima congelato e poi “scagionato” dall’Agenzia europea del farmaco (Ema). Nonostante quest’ultima abbia definito l’AZD1222 sicuro ed efficace, nel giro di qualche settimana sono riemerse nuove diatribe, questa volta relative ad eventuali limitazioni del vaccino in base all’età.
Nel corso dell’ultima revisione dell’Ema è emerso che è possibile un legame tra alcuni rari casi di trombosi e la vaccinazione con il vaccino realizzato dall’azienda anglo-svedese AstraZeneca e dall’Università di Oxford. In ogni caso, i benefici garantiti dal vaccino superano gli ipotetici rischi, a maggior ragione se paragonati con quelli derivanti dal contagio da Covid. In base a ciò, non sono arrivate restrizioni specifiche per il vaccino, suo malgrado, finito sotto la luce dei riflettori. Ma importanti novità, al contrario, sono arrivate dal Regno Unito. Ecco, di seguito, 5 domande per raccontare tutto ciò che c’è da sapere in merito all’evoluzione della vicenda.
Che cosa ha deciso l’Ema?
L’Ema ha stabilito che esiste una probabile casualità tra eventi estremi di trombosi e l’assunzione del vaccino di AstraZeneca. Prac Sabiner Straus, presidente del comitato Ema, ha spiegato che esiste un “forte legame tra il vaccino di AstraZeneca e gli eventi collaterali” rari ed estremi. In seguito, in conferenza stampa, il responsabile Ema dell’analisi dei dati, Peter Arlett, ha indicato che su 4,5 milioni di dosi somministrate del vaccino Johnson&Johnson sono stati segnalati tre casi di trombosi simili a quelle osservate nel caso del vaccino AstraZeneca.
L’Ema ha anche sottolineato come “il rischio di mortalità da Covid” sia “molto più alto del rischio di mortalità di questi effetti collaterali”. Come se non bastasse, non sono stati riscontrati rischi generalizzati nella somministrazione del vaccino, “quindi non abbiamo ritenuto necessario raccomandare misure specifiche per ridurre il rischio”. Vedremo che cosa succederà nelle prossime ore. Si parla – ma è un’indiscrezione non confermata – di una raccomandazione del vaccino AZD1222 ai soli over 60.
Che cosa ha deciso il Regno Unito?
In Gran Bretagna, alle persone sotto i 30 anni verrà offerta un’alternativa ad AstraZeneca se sarà disponibile un altro vaccino. La raccomandazione arriva dal comitato di consulenza del governo di Londra sui vaccini (Jcvi) e dopo che l’ente regolatorio britannico (Mhra) ha riscontrato 79 casi di trombi nel sangue, 19 dei quali mortali su persone vaccinate con l’AZD1222.
Secondo quanto riferito dal Guardian, il professor Wei Shen, presidente del Jcvi, ha detto che la raccomandazione per chi ha meno di 30 anni è una questione di “massima precauzione” e non di “grave preoccupazione di sicurezza”, che comprende solo “una preferenza” per un altro vaccino. Ricordiamo che in Gran Bretagna sono già stati somministrati 20 milioni di dosi di questo vaccino.
La dottoressa June Raine, a capo dell’Mhra ha fatto sapere che c’è “una forte possibilità” che ci sia un legame tra gli episodi di rari coaguli nel sangue e il vaccino AstraZeneca. Per avere maggiori certezze serviranno ulteriori studi. Intanto il premier britannico, Boris Johnson, ha affermato che saranno seguire le indicazioni aggiornate.
Qual è la posizione dell’Oms?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un legame tra il vaccino anti Covid AstraZeneca e i coaguli di sangue è “plausibile ma non confermato”. “Per capire pienamente la relazione potenziale fra la vaccinazione e i possibili fattori di rischio, sono necessari studi specializzati”, hanno sottolineato in un comunicato gli esperti Oms dei vaccini.
“È importante notare che, benché preoccupanti, gli eventi che vengono valutati sono molto rari, con numeri bassi riportati fra i circa 200 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino di AstraZeneca contro il Covid-19 nel mondo”, ha aggiunto l’agenzia con sede a Ginevra.
Che cosa faranno i governi europei?
Ogni Paese europeo deciderà il da farsi in base alla decisione dei propri enti regolatori. L’Ema non ha infatti fornito indicazioni sull’uso ottimale del vaccino AstraZeneca. Questo compito, al contrario, toccherà alle autorità nazionali. I vari governi “dovranno considerare la situazione pandemica di ogni singolo Paese e di altri fattori come ospedalizzazioni e disponibilità dei vaccini”, ha spiegato la responsabile dell’Ema, Emer Cooke.
In merito alla possibile combinazione di vaccini diversi, non sono ancora stati presentati dati all’Agenzia europea del farmaco. Solo “se tali dati saranno disponibili, ovviamente li valuteremo immediatamente”, ha spiegato il dottor Peter Arlett, responsabile della task force sull’analisi dei dati dell’Ema.
“L’Ema non ha pubblicato linee guida relative alla miscelazione o all’abbinamento di diversi vaccini tra la prima e la seconda somministrazione”, ha chiarito l’esperto, ma “ci sono molte discussioni su questo tema” probabilmente da collegare “alla necessità di ottimizzare l’uso di una disponibilità relativamente limitata dei diversi vaccini che sono stati autorizzati”.
Quanti “casi avversi” sono stati registrati?
Al 4 aprile, è stato registrato un totale di 222 casi di coaguli del sangue su 34 milioni di persone vaccinate con il siero AstraZeneca, e il comitato per la sicurezza dell’Ema ha esaminato un totale di 86 casi, 18 dei quali mortali. Nel Regno Unito, al 31 marzo, si sono verificati 79 casi rari di coaguli nel sangue, con 19 morti, dopo la somministrazione del vaccino AZD1222. Di questi, 3 avevano meno di 30 anni. Tutti si sono verificati dopo la prima dose.