Cos’è la Nation of Islam

Il nuovo attacco a Capitol Hill ha portato nuovamente alla ribalta la Nation of Islam (NOI). Noah Green, il 25enne dell’Indiana identificato da diverse fonti come responsabile dell’attacco, avrebbe infatti postato diverse storie su Instagram che includevano link ad altri video del leader del movimento, Louis Farrakhan. Come per le vicende del Black Lives Matter, anche la storia della NOI affonda le sue radici nei profondi solchi che la schiavitù, prima, e la lotta incompiuta per i diritti civili, poi, hanno scavato nella società americana.

Le origini della Nation of Islam vanno ricercate nella grande migrazione sud-nord degli anni Trenta, che avrebbe trasformato la black America in una popolazione non più rurale bensì urbana, in fuga dal Jim Crow system, dalla recrudescenza del KKK e speranzosa di giungere in una terra promessa: Muddy Waters e B. B. King raccontarono attraverso il blues questo gigante esodo nero. La popolazione bianca, soprattutto nelle aree urbane, visse tutto questo come un’invasione e ben presto si infiammarono le principali città come Chicago e Detroit. Ed è proprio nel ghetto di Detroit che, nell’estate del 1930, fa la sua comparsa Farad Muhammad, un predicatore travestito da venditore ambulante che, di casa in casa, cercava terreno fertile per le sue teorie. Nelle sue predicazioni si mescolavano la storia ancestrale delle popolazioni afroamericane, i principi dell’Islam e consigli di vita spicciola come il mangiare sano e astenersi da droghe e alcol. Nella fase iniziale del suo ministero, Fard usò la Bibbia come suo libro di testo, poiché era l’unico libro religioso con cui la maggior parte dei suoi ascoltatori aveva familiarità. Con crescente prestigio, divenne più audace nel suo denunciare i caucasici e cominciò ad attaccare gli insegnamenti della Bibbia in modo tale da scioccare i suoi ascoltatori e portarli a una crisi emotiva. Il cuore della sua teologia insisteva sull’idea che gli afroamericani dovessero riappropriarsi della loro fede (l’Islam), della loro lingua (l’arabo) e della loro storia, con la promessa che, se in questo modo avessero obbedito ad Allah, lui li avrebbe riportati nel Paradiso da cui erano stati rapiti – la Città Santa della Mecca.

Entro il 1934 ben 35mila NOI identification card erano state emesse per altrettanti affiliati. Questa crescita impetuosa, in anni di grandi sommovimenti nazionali e internazionali, catturò l’attenzione dell’FBI che iniziò ad indagare sull’origine misteriosa del fondatore della NOI. Nel frattempo, anche con il sostengo di un altro personaggio chiave che ne sarebbe divenuto il leader, Elijah Muhammad, l’organizzazione si dotò di una sua gerarchia, una fitta rete burocratica, templi, scuole e perfino un gruppo paramilitare maschile, il Fruit of Islam. Al contempo, Farad Muhammad iniziava a presentarsi ai suoi adepti come Allah, invitandoli a sconfiggere quattro demoni nella propria vita, fra questi la demonologia della NOI annoverava proprio l’uomo bianco. Queste pratiche deliranti iniziarono a diffondersi pericolosamente portando a numerosi arresti legati anche a rituali e pratiche voudoun.

Soppressa durante la Seconda guerra mondiale poiché i suoi seguaci rifiutavano il servizio militare, la NOI rifiorì negli anni ’50 dopo che un giovane leader carismatico, Malcolm Little, Malcolm X, prese il controllo del Tempio di New York.

Con l’inaugurarsi della grande stagione delle lotte per i diritti civili, un gruppo come la NOI venne ben presto a scontrarsi con la linea pacifista e integrazionista di Martin Luther King e degli altri esponenti del movimento non violento. Rimarcando l’idea di una nazione nera e islamica separata, la NOI contribuì a fomentare una coscienza nazionale alternativa a quella della star-spangled banner che si espresse nell’iconografia della propria bandiera alternativa, una stella ed una luna crescente bianche su sfondo rosso. Al Fruit of Islam il compito di difendere questa nazione che iniziava a dotarsi di un apparato commerciale, mediatico, bancario, agricolo e assistenziale separato e separatista.

Il movimento acquisì una visibilità sempre maggiore, non solo grazie alla figura di Malcolm X, ma anche a quella del pugile Cassius Clay (poi Muhammad Alì) che ne divenne “testimonial”: la sua partnership venne tenuta segreta per almeno tre anni prima di essere sdoganata, facendone vittima inconsapevole del risentimento bianco. Alla fine degli anni ’60, avendo attirato dalla sua il favore dell’opinione pubblica e dichiarando la volontà di tornare ad essere esclusivamente un boxeur, Muhammad Alì venne sospeso dalla NOI. Sorte simile era toccata a Malcolm X, reo di aver oscurato Elijah Muhammad con le sue capacità oratorie e il suo indubbio fascino. I commenti al vetriolo dopo la morte di Kennedy vennero considerati un grosso danno di immagine che gli costò l’ostracismo dei suoi compagni. La sua morte, avvenuta nel 1965, ancora oggi è circondata da mistero e dubbi: furono davvero i Black Muslims Talmadge Hayer, Norman 3X Butler e Thomas 15X Johnson a sparare i sette colpi di arma da fuoco che lo uccisero?

Alla metà degli anni ’70 la Nation aveva ramificazioni in ogni Stato degli Usa e perfino nei Caraibi e in Gran Bretagna. Nel restante decennio della vita di Elijah Muhammad, il movimento è stato sempre più tormentato dalla violenza tra membri ed ex membri. Elijah Muhammad lasciò il movimento a suo figlio Wallace, che assunse la guida della nazione alla morte di Elijah nel 1975, prendendo il nome di Warith Deen Mohammed. Il passaggio all’ortodossia venne respinto da alcuni ex membri, tra cui il fratello di Elijah Muhammad, John Muhammad, e il leader nazionale Silis Muhammad. Vennero formate due nuove organizzazioni, entrambe chiamate Nation of Islam, che seguitarono con gli insegnamenti di Elijah. Di importanza ancora maggiore furono le azioni di Louis Farrakhan (originariamente Louis Eugene Wolcott), il successore di Malcolm X come leader del Tempio di New York che fondò nel 1978, una terza Nation of Islam.

Oratore talentuoso, Farrakhan si dedicò alla pubblicazione dei libri di Elijah Muhammad, avviando un periodico, The Final Call, e acquistando l’ex moschea di Elijah Muhammad a Chicago come nuova sede della NOI. Farrakhan balzò al centro della cronaca per una serie di controversie durante la campagna presidenziale del 1984 del reverendo Jesse Jackson, che sostenne. Ritirò il suo sostegno dopo che gli elettori ebrei protestarono per le sue dichiarazioni su Adolf Hitler, venendo coinvolto in un conflitto continuo con la comunità ebraica americana; tra gli sponsorizzatori, nel 1995, della Million Man March a Washington, gli anni 2000 lo vedono promuovere la riforma sociale nelle comunità afroamericane in conformità con i suoi obiettivi tradizionali di autosufficienza e indipendenza economica. A causa delle sue precarie condizioni di salute, dopo il 2000 la retorica violenta di Farrakhan sembrò essersi lievemente smussata per lasciare posto a tentativi di collaborazione con altre comunità, inclusi nativi americani, ispanici e asiatici e a contaminazioni con scientology.

Oggi Farrakhan è un vecchio leone stanco e fuori dai tempi che medita sulla sua successione nella guida di circa 50mila adepti (stimati). Agli inizi di marzo era stato censurato da Twitter per le sue affermazioni sui vaccini anti-Covid: “Bypassando i normali passaggi di un vero vaccino, ora Dio trasformerà il vostro vaccino in una morte veloce”, aveva tuonato dal celebre social. Nel 2016 era già stato bandito da Facebook per “incitamento all’odio“. Quello stesso odio che ha seminato morte davanti a Capitol Hill.

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