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Che cos’è Eid al Fitr

L’Eid al Fitr è la seconda festa più importante del mondo islamico. Con essa si celebra la fine del digiuno durante il mese del Ramadan, momento in cui tutti i fedeli sono chiamati a digiunare fino al tramonto. Letteralmente Eid al Fitr significa “festa della rottura del digiuno”, indicando per l’appunto la fine del periodo in cui ai musulmani di tutto il mondo è stato chiesto di rispettare questa importante osservanza.

Come detto in precedenza, la festività è fissata a conclusione del mese del Ramadan. Quest’ultimo è fissato nel nono mese del calendario lunare, dunque varia anno dopo anno in quello che è il calendario solare. L’Eid al Fitr corrisponde dunque al primo giorno del mese di Shawwal, il quale è fissato quando sul cielo compare la luna nuova.

Per tal motivo, non c’è una data prestabilita e valida per tutto il mondo islamico: l’Eid al Fitr viene infatti fissata a seconda del posizionamento geografico di un determinato Paese. Potrebbero cioè esserci differenza da zona a zona per l’ingresso della nuova luna in cielo e dunque l’inizio del mese di Shawwal.

 

La fine del digiuno appare essere per tutti i musulmani un momento fondamentale di passaggio. Il Ramadan è il mese della preghiera e della meditazione, elementi questi esercitati per l’appunto con un’astinenza dal cibo che dura dall’alba al tramonto. L’uscita da questa fase, viene quindi vista come un periodo importante e fondamentale, che pone l’Eid al Fitr come una delle festività più sentite.

Nella gerarchia dei momenti più importanti della vita religiosa di un musulmano, l’Eid al Fitr in particolare è seconda soltanto all’Eid al-Adha, ossia la “festa del sacrificio” che pone fine all’Hajj, il pellegrinaggio che ogni fedele deve compiere almeno una volta nella vita.

La festa della fine del digiuno inizia tradizionalmente all’alba del primo giorno del mese di Shawwal, con una particolare preghiera detta Salat al-Fajr. Successivamente ci si organizza per dei pranzi da trascorrere il più delle volte in famiglia. Dopo infatti le funzioni svolte sia in casa che nelle moschee, le persone vanno a trovare i parenti più cari.

Il pranzo ha un significato molto importante, visto che è il primo che si può effettuare dopo un mese di digiuno praticato dall’alba al tramonto. In qualche modo, questo pranzo segna l’effettivo passaggio dal mese di Ramadan e la fine quindi dell’astinenza dal cibo nelle ore diurne.

A tavola in molti Paesi soprattutto del medio oriente, viene servito il Maamoul. Si tratta di un dolce tradizionale della cucina araba composto da pasta frolla farcita di datteri, fichi o frutta secca, più delle volte pistacchi o mandorle. La preparazione del Maamoul in molte famiglie musulmane è una delle caratteristiche dei festeggiamenti dell’Eid al Fitr.

In genere comunque, ogni Paese nella giornata dell’Eid al Fitr vede nelle tavole delle proprie famiglie comparire tutti i principali cibi tradizionali di un determinato territorio.

Inoltre, vi è anche l’usanza soprattutto nel mondo arabo di andare a fare visita ai defunti dopo la preghiera del mattino. L’Eid al Fitr è talmente sentito che scuole ed uffici, in prossimità di questa festa, vengono chiusi per diversi giorni.

Anche il mondo musulmano nel 2020 ha dovuto fare i conti con la pandemia da coronavirus. L’emergenza sanitaria ha coinciso in larga parte con i giorni dedicati al mese lunare del Ramadan, da qui l’esigenza di conciliare l’importanza delle varie celebrazioni con quella della tutela della salute.

L’Eid al Fitr nel 2020 è stato previsto il 24 maggio, in un momento in cui l’epidemia nel mondo è in fase di regressione ma dove l’emergenza non è terminata nemmeno nei paesi a maggioranza musulmana. Per questo la festa ha subito delle rimodulazioni importanti.

In particolare, non ci dovrebbero essere assembramenti e dunque alcuni governi hanno vietato la visita alle tombe dei parenti defunti. Così come, allo stesso tempo, sono stati sconsigliati i tradizionali pranzi in famiglia. Anche per le preghiere dell’alba, nelle varie moschee in tutto il mondo sono state previste rigide norme volte a far rispettare il distanziamento sociale ed a garantire la sicurezza sanitaria di tutti i fedeli.

Molti governi di Stati a maggioranza musulmana, hanno deciso inoltre di chiudere tutte le attività dal 23 al 27 maggio, dunque in prossimità dell’Eid al Fitr. Questo con lo scopo di prevenire assembramenti e pericoli di diffusione del contagio.

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