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Mir, il nazionalismo bianco made in Russia

Nostalgici dell’età d’oro dell’Impero russo, cioè lo zarato, ma anche ammiratori dell’Unione Sovietica, il “gigante antiamericano”, e contradditoriamente affascinati dalle dottrine sul suprematismo bianco di nazistica memoria. Ben inseriti nell’Internazionale del nazionalismo bianco, e sospettati di essere una creatura del duo FsbGru; sono i membri del Movimento Imperiale Russo.

Il Movimento Imperiale Russo (Rid, Русское Имперское Движениe) è un’organizzazione politica e paramilitare fondata nel 2002 a San Pietroburgo, lo storico cuore pulsante dell’ultranazionalismo russo, da Stanislav Vorobyev.

Nel calderone ideologico del Mir, o Rid, si può trovare un po’ di tutto: centonerismo, giudeofobia, integralismo ortodosso, nostalgia sovietica, putinismo e suprematismo bianco di stampo anglosassone e con tinte nazistiche. L’insieme degli elementi di cui sopra rende la piattaforma ideologica del Mir idiosincratica, ma non contradditoria, ed è considerabile l’ingrediente che ha fatto la fortuna dell’organizzazione tra giovani e meno giovani. Il focus sul legato sovietico per attirare i più anziani. L’esaltazione del passato imperiale per reclutare tra i gruppi di ultrà che riempiono le curve di simboli zaristi.

La struttura del Mir è verticistica e non sono previste deroghe alla subordinazione: il cervello delle operazioni si trova a San Pietroburgo, da dove giungono gli ordini per le divisioni domestiche e per le cellule estere. I membri credono fermamente nell’azione, nella messa in pratica delle idee, e periodicamente, al termine di una scrematura, gli idonei alle armi vengono sottoposti ad un duro addestramento nei campi dell’ala paramilitare del Mir: la Legione Imperiale (Имперский легион).

La Legione Imperiale sarebbe stata formata nel 2008 e da allora ha prodotto centinaia di “combattenti ortodossi”, chi esperto in guerra irregolare e chi in guerre psicologiche, che sono stati poi inviati nei teatri di guerra di interesse vitale per il Cremlino, come l’Ucraina, o che hanno stabilito contatti con altri gruppi dell’Internazionale del suprematismo bianco.

Altamente preparati, e con un mindset da guerra, i combattenti ortodossi della Legione Imperiale sono stati segnalati in Siria e in Libia, nelle vesti di soldati privati del Gruppo Wagner, mentre i loro colleghi del Mir operano in diversi paesi occidentali. L’Austria è dove il Mir ha stretto un’alleanza con l’Alleanza nerogialla (Schwarz-Gelbe Allianz). In Finlandia sono noti i legami del Mir con due personaggi pubblici, Johan Bäckman e Janus Putkonen, che avrebbero reclutato neonazisti da inviare nel Donbas a fianco dei separatisti. In Germania sono stati siglati dei patti coi Giovani nazionalisti e Terza Via, che avrebbero mandato dei loro membri ad addestrarsi nei campi sanpietroburghesi della Legione Imperiale.

Il Mir, in estrema sintesi, risulta attivamente coinvolto in due attività: lo stabilimento di alleanze con le controparti occidentali, inclusi in “teatri ostici” come Polonia e Stati Uniti, e la ricerca di estremisti di destra da evangelizzare al proprio credo, addestrare alle arti belliche e successivamente cooptare come combattenti volontari. Attività che hanno avuto successo laddove il Mir è riuscito a farsi largo e a farsi un nome nell’Internazionale del suprematismo bianco, avvicinando persino un gigante a stelle e strisce come la Divisione Atomwaffen, e a mantenere stabile e adeguato il numero dei combattenti volontari presenti nel Donbas tra il 2014 e il 2022.

L’espansione del Mir in Europa e negli Stati Uniti non è passata inosservata. Oggetto di un crescendo di indagini federali in Germania, di investigazioni dei servizi segreti in Spagna e di stretto monitoraggio in Scandinavia, il Mir è stato infine inserito nell’albo delle organizzazioni terroristiche del dipartimento di Stato degli Stati Uniti il 6 aprile 2020. Gravi le accuse a sostegno della designazione: “erogazione di addestramento [utile per commettere] atti terroristici contro la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti”, “fornitura di formazione paramilitare ai suprematisti bianchi e ai neonazisti in Europa”.

Impegnato in Ucraina sin dal 2014, l’anno dello scoppio dell’insorgenza separatistica nelle regioni di Donetsk e Lugansk, il Mir non ha tradito le aspettative del Cremlino all’arrivo del fatidico giorno dell’allargamento del conflitto: il 24 febbraio 2022.

Pur non essendo mancati i malumori all’interno dell’organizzazione, dove alcuni membri avrebbero preferito la prosecuzione della guerra circoscritta e a bassa intensità ad un fratricidio su larga scala, la dirigenza ha contribuito alla cosiddetta operazione militare speciale premendo l’acceleratore sui reclutamenti e, sembra, provando a compiere degli attentati ai danni degli sponsor militari dell’Ucraina.

In Spagna, a cavallo tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre del 2022, il Mir sarebbe stato dietro l’invio di una serie di lettere bomba a degli indirizzi sensibili, tra i quali il Palazzo della Moncloa, le ambasciate americana e ucraina di Madrid, la base aerea di Torrejón e gli uffici del produttore di armi Instalaza. Una campagna terroristica fallimentare nella misura in cui non ha mietuto vittime – eccetto un ferito all’ambasciata ucraina –, ma di successo nella misura in cui ha gettato il paese iberico nel panico.

Per la campagna terroristica è stato tratto in arresto un cittadino spagnolo il 26 gennaio 2023, apparentemente privo di legami con l’estremismo e con forze straniere, ma gli investigatori iberici e i loro aiutanti esterni – intelligence americana – indagano sui collegamenti col Mir. Soltanto qualche anno prima, del resto, un’informativa dell’intelligence spagnola aveva messo in guardia le forze dell’ordine circa i legami tra il Mir e il neonazismo iberico e i tentativi del primo di spingere il secondo a compiere atti terroristici e sabotaggi di simile natura.

Mir, collaboratore entusiasta del Cremlino, autoproclamato braccio armato del Patriarcato di Mosca e unità adottiva dei servizi segreti militari russi, il GRU. I suoi membri addestrano da anni i neonazisti di numerosi paesi occidentali, istruendoli sul compimento di attentati e controbilanciando la presa sulla loro galassia delle forze filoccidentali e filoucraine, ed è certo che di loro si continuerà a parlare ancora a lungo. Perché ogni potenza che voglia fregiarsi del titolo di grande deve dotarsi di eserciti paralleli, proiettori di “potere atipico”, e la Russia sembra aver trovato nel Mir il proprio.

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