Aereo cargo Antonov 225

L’Antonov 225: il gigante dei cieli

L’Antonov An-225 – l’aereo cargo più grande al mondo – si è unito nelle scorse settimane alla guerra contro il virus Covid-19.

Ma il colosso soprannominato “Mriya“, che significa “sogno”, e rinominato in codice Nato “Cossack”, era stato progettato in epoca sovietica per facilitare il trasporto di componenti per il programma spaziale dell’Urss, e ovviamente per stupire chiunque lo vedesse alzarsi in volo in tutta la sua mastodontica stazza.

Lunghezza:
84 metri

Apertura alare:
88,71 metri

Superficie alare:
905 metri²

Peso massimo al decollo:
640 tonnellate compreso carico e carburante

Velocità massima:
850 km/h

Autonomia:
15.400 km senza carico / 4.000 km a pieno carico

Capacità di carico: 250 tonnellate

Equipaggio: 6

L’Antonov An-225 è designato come aereo da trasporto strategico,capace di alloggiare nel suo capiente vano interno un carico di circa 250 tonnellate. È un enorme jet ad ala alta spinto da sei motori turbofan (tre per ala) modello Zmkb Progress D-18T che gli garantiscono una velocità massima di 850 chilometri orari. La sua coda a doppia deriva venne concepita per consentirgli di avere maggior “spazio” per trasportare carichi al di sopra della fusoliera – come avvenne per il velivolo spaziale Ok-Gli (una sorta di space shuttle) del Programma Buran. Oltre che per renderlo più stabile in volo data la sua notevole stazza.

Il carico stivato all’interno, viene inserito dal muso “apribile”. La sua enorme massa, pari a 285 tonnellate a vuoto, viene sostenuta dalle 32 ruote del carrello. Il suo equipaggio conta sei uomini, tra piloti e ingegneri di volo.

Concepito negli anni 1980 all’interno del Programma spaziale sovietico, e basato sul design dell’An-124, l’Antonov An-225 è stato progettato per superare le capacità di carico del suo predecessore, trasportando il vettore di lancio del Programma Buran.

Prima del suo sviluppo, infatti, l’aereo preposto per il trasporto di carichi così eccezionali era il quadrireattore Myasishchev Vm-T (un versione derivata dal bombardiere strategico Myasischev M-4), con ali a freccia e la possibilità analoga di trasportare carichi speciali sulla parte superiore della fusoliera. Ritirato dal servizio ad un anno dal battesimo dell’aria dell’An-225 (21 dicembre 1988), era stato prodotto in soli due esemplari.

Per ovviare alla necessità di carichi di maggiori dimensioni – e come sempre nella competizione della Guerra Fredda, per stupidire l’avversario – i progettisti dell’Obk 153 (Ufficio di progettazione sperimentale dell’Unione Sovietica) scelsero di basare il loro nuovo progetto sull’Antonov An-124 “Ruslan”, un velivolo quadrimotore turboventola da trasporto strategico ad ala alta, che però viene sovradimensionato e dotato di due ulteriori reattori.

Fin dal primo momento, il “Mriya” prevede pertanto una stiva interna maggiorata (43,3 m contro 36,5 m), e una capacità di trasporto sulla fusoliera come il suo predecessore – capacità sviluppata anche dagli Stati Uniti per il trasporto dello Space Shuttle Orbiter, che invece era basata sua versione ampiamente modificate del Boeing 747-100, dei quali la Nasa ottenne due esemplari, uno per le tratte a lungo raggio e uno adibito alle tratte a corto raggio.

Presentato ufficialmente al mondo durante il Salone internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget del giugno 1989, l’Antonov-225 stupì i visitatori con la sua enorme apertura alare, esibendosi in una virata con inclinazione pari a 45° e trasportando sulla sua fusoliera il tester della navetta spaziale Buran Ok-Gli: carico dallo straordinario peso di 62 tonnellate.

Temporaneamente dismesso in seguito al crollo dell’Urss, l’Antonov 225 viene nuovamente motorizzato per ovviare alle necessità di trasporti straordinari di cui la nuova Federazione Russa avrebbe avuto rinnovato bisogno. Entrato in servizio commerciale nel 2001, l’aereo è utilizzato dalla compagnia ucraina Antonov Airlines.

Nei suoi oltre 30 anni di attività, il gigante dei cieli è entrato nel guinness dei primati, guadandosi ben 242 record mondiali. Oggi impiegato per il trasporto strategico di materiale sanitario nei paesi colpiti dalla pandemia da Covid-19, conta di rimanere in servizio fino 2033. Data nella quale l’aereo della compagnia ucraina potrebbe essere ancora l’aereo “non sperimentale” più grande del mondo.

 

L’Antonov An-225 Mriya, gigante dei cieli dell’Ucraina, è andato perduto nelle prime battute del più recente conflitto ucraino. Distrutto mentre si trovava ancora nel suo hangar, dopo che gli spetsnaz e i paracadutisti russi hanno sconfinato, puntando su uno degli obiettivi principali dell’operazione militare “speciale” ordinata da Vladimir Putin: le piste dell’aeroporto di Hostomel, distante solo trenta chilometri dalla capitale Kiev. A condurre l’attacco e dare l’ordine, secondo i servizi segreti ucraini, sarebbe stato il generale Anatoly Kontsevoi, comandante della formazione d’élite della 31esima Brigata d’assalto aerea della Guardia russa che avrebbe espressamente ordinato di distruggere il grande aereo simbolo dell’Ucraina.

Ridotto a relitto irrecuperabile dalle fiamme sprigionate dalla deflagrazione dei serbatoi ancora pieni di carburante, il Mriya è rimasto sulla pista di Hostomel per diverso tempo. Ne rimandano solo le gigantesche pinne caudali, il muso abbattuto, crivellato dai proiettili, e tre dei sei motori a reazione che lo  portavano in aria. La sua distruzione – con annesse ipotesi di sabotaggio che ha aperto un’inchiesta e portato già a sospetti e arresti nei vertici della compagnia Antonov – è stata confermata solo in seguito, ma è avvenuta ufficialmente  il 27 di febbraio del 2022.